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La fumata bianca si fa attendere: Cagliari ancora senza allenatore. I dubbi della società. Le soluzioni non mancano, ma ora servono garanzie

di Giuseppe Amisani

I nomi continuano ad essere tanti. Ma le certezze, per ora, poche. Il Cagliari sembrava aver trovato il suo allenatore al quale affidare la squadre per gestire il dopo Ranieri ma l’inserimento prepotente della Lazio ha fatto sfumare l’affare Baroni. E ora sarà necessario ricominciare tutto da capo. Perché i candidati sui quali il club ha messo gli occhi sono tanti ma nessuno ha sciolto le riserve. Soprattutto perché anche la società non è convinta fino in fondo. Tutte le attenzioni si erano, infatti, rivolte verso l’ex tecnico del Verona ma l’addio di Tudor ai biancocelesti ha fatto cambiare le carte in tavola. Un colpo di mano che ha obbligato il Cagliari a fare tutto dall’inizio perché la questione tecnica ormai sembrava risolta con Baroni, molto propenso ad accettare la panchina rossoblù. Il nulla di fatto riporta la situazione indietro di qualche settimana ma ora il tempo inizia a stringere. E per questo sarà necessario forzare la mano per cercare di arrivare all’allenatore che avrà il delicato compito di tenere alta la passione della tifoseria così come l’entusiasmo. In molto sono stati accostati al timone ma di concreto resta poco.

Dai primi, Vanoli e Dionisi, agli ultimi, Calzona e Nicola, passando per varie soluzioni intermedie che sono durate poco come quelle di Lucescu o Sarri. Il club aveva posto come termine ultime quello di ieri, in attesa che da Roma, fronte Lazio, arrivassero sviluppo e sperando che alla fine Baroni accettasse la Sardegna. La firma con i biancocelesti ha spento anche le ultime speranze e ora si dovrà voltare pagina cercando un profilo altrettanto valido dal punto di vista tecnico-tattico. Le soluzioni non mancano ma per arrivare alla scelta giusta sarà necessario che la società dia delle rassicurazioni. Non tanto economiche perché è normale che il Cagliari non possa fare follie per pagare lo stipendio ad un allenatore. Ma quelle sull’organico si. Perché qualsiasi allenatore, prima di sciogliere le riserve, vorrà avere certezze sul tipo di rosa che avrà a disposizione per il prossimo campionato. Puntare sui giovani va bene e rappresenta un sicuro investimento anche per il club. Allo stesso tempo servono, certezze. Date da giocatori di qualità ed esperienze. Doti che, però, possono costare care e per questo, pur senza stravolgere la politica delle scelte oculate e degli investimenti mirati, sarà necessario alzare leggermente la posta. Provando a trattenere i protagonisti della passata stagione e puntando alla valorizzazione di qualche altro giovane. Ma fino a quando non verrà risolta la questione allenatore, tutto resterà in stand-by perché le scelte dell’organico sono strettamente legate a quella della guida tecnica. E i tifosi sperano che, dopo qualche giorno di troppo di attesa, a breve inizino ad arrivare buone notizie. Di quelle capaci di tenere vivo l’entusiasmo che Claudio Ranieri, in 18 mesi, è riuscito a riportare ad un ambiente che era arrivato sull’orlo della depressione. 


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