IMPARIAMO A VINCERE…
di Vittorio Sanna
Quando ci si avvicina al giro di boa, il Cagliari vede subito un obiettivo, quello di fare punti, di vincere, soprattutto negli scontri diretti. Tutto risponde al verbo “crescere”. Cresciuti tecnicamente e tatticamente sul piano individuale, cresciuti come squadra, ora lo step è di carattere mentale. Per vincere ci vuole testa e gestione della pressione.
Sostanzialmente è necessario diventare consapevoli e maturi, credere nelle proprie possibilità, mettere in atto i comportamenti giusti per ottenere quanto si desidera. Facile da dirsi ma impegnativo da farsi. Da ora in poi Pisacane dovrà far pensare in modo rigoroso che lo 0-0 iniziale è sempre una sconfitta e il Cagliari deve cercare di recuperare in novanta minuti. Paradossalmente è più facile delle rincorse e sorpassi già messi in atto durante la stagione perché con meno tempo a disposizione e con risorse già spese. Bisogna inseguire il risultato fin dal fischio iniziale, perché i tre punti sono dovuti, sono nostri, non possiamo perderne neanche uno.
I segnali perché questo progresso si ritenga realizzabile ci sono già stati. La squadra non si piange addosso, sfrutta ogni risorsa, valorizza qualsiasi componente la rosa. Non si è mai lamentata degli assenti dando spazio, fiducia e credibilità ai presenti, che pian piano hanno acquisito efficacia e personalità. I processi di crescita hanno coinvolto un po’ tutti. In difesa si pensava di essere scoperti e invece valorizzi Juan Rodriguez e ancor prima Ze Pedro. Sull’esterno Idrissi è un ventenne con un gol già realizzato alle spalle e una mentalità sempre più di categoria.
Lo stesso Deiola non lo riconosci, in un ruolo in cui il suo apporto diventa fondamentale. Discorsi che valgono per tanti, da Felici a Borrelli, per arrivare ultimamente a Esposito e Gaetano, ma attendendo altri che potrebbero diventare o ritornare i nuovi eroi, Kilicsoy e Luvumbo, che ci è andato decisamente vicino a Bergamo.
La sensazione è che il Cagliari c’è. Facciamola diventare certezza. Sosteniamola con fiducia dal primo secondo. Entriamo nella logica del vincere e basta. Alla base c’è un gioco, c’è un’idea. Fondamenta essenziali per tirare su pilastri e chiudere con muri. Quasi fosse la nuova ideale casa. In attesa di quella reale dove andare ad abitare a giusto titolo.