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Il Cagliari partecipa al gran valzer della panchine, tra ipotesi suggestive, più o meno rischiose e possibili sorprese. Il grande equilibrio, le variabili e l'attesa dei tifosi

di Giuseppe Amisani

Il campionato si è chiuso con la salvezza e con l’addio, per certi versi a sorpresa, di Claudio Ranieri. Ma nel calcio, si sa, il tempo ha un valore molto relativo tanto che non c’è più spazio per i rimpianti e i ricordi, seppur belli, sono stati affidati agli annali. Ora è il momento della programmazione, delle scelte, seppure dolorose e soprattutto dell’individuazione del nuovo condottiero.

Diverse le scelte. Alcune suggestive come quella che porta al nome nuovo di Razvan Lucescu. Altre meno rischiose per il nostro calcio, come quelle di Dionisi o Baroni. Sempre che non salti fuori dal cilindro qualche sorpresa (Vanoli? Juric?). Tutto resta al momento congelato perché gran parte degli allenatore, non solo quelli accostati al Cagliari, sono ancora sotto contratto con le squadre che o li hanno esonerati o hanno preferito non confermarli alla guida tecnica. Tra tecnici in attesa di capire quale sarà il loro futuro e altri in rotta di collisione con il club di appartenenza, la situazione è di calma apparente. Con un gran lavoro che tutte le società stanno facendo dietro le quinte, cercando gli accordi con i diretti interessati ma con la condizione sospensiva (e indispensabile) dell’attesa che siano liberi da vincoli contrattuali.

La sensazione è che, una volta riempita la prima casella, a cascata tutte le altre troveranno un nome per farlo. Torino, Fiorentina e Bologna sono in testa alla lista dei desideri per il momento anche se le posizioni potrebbero essere già ben delineate. E non appena verranno definite le questioni ancora in bilico, ci sarà da sbizzarrirsi.

Con il Cagliari che resta in prima fila. Alla finestra perché senza la certezza che i tecnici di maggiore gradimento si liberino, non sarà possibile fare progetti. La questione potrebbe essere liquidata entro la settimana prossima, perché, ad un mese dal raduno di Assemini, è necessario programmare anche la campagna di rafforzamento che non può prescindere dalle indicazioni del nuovo allenatore.

Difficile, ad oggi, stabilirne il nome. Perché se Lucescu è il nome più suggestivo, vista la sua caratura internazionale e il legame forte con l’Italia grazie a papà Mircea, il rischio potrebbe essere quello di affidarsi ad un tecnico che non conosce a pieno il campionato italiano. Il suo carisma e il suo legame a distanza con Ranieri, però, potrebbero rendere molto più facile del previsto il suo inserimento. E il carattere forte sarebbe un buon biglietto da visita per stimolare i tifosi e farsi apprezzare da loro.

Un testa a testa quello del tecnico romeno al quale potrebbe essere preferito, ma di pochissimo, un allenatore più navigato nel nostro campionato. Anche se giovani, infatti, tutti quelli seguiti fino ad ora, possono vantare una certa esperienza che può far loro guadagnare dei punti. Raffreddata la pista Juric, in sella ci sono ancora Baroni, Vanoli e Dionisi. Uno di questi tre potrebbe avere la panchina del Cagliari anche se in questo momento il grande equilibrio e le tante variabili legate soprattutto ai rispettivi legami con le società di appartenenza, rendono ogni soluzioni possibile. Con i tifosi che aspettano di capire quello che accadrà perché, orfani di Claudio Ranieri, hanno bisogno di un allenatore di carisma, preparazione e soprattutto voglia di stupire, che possa farli riprendere dalla delusione del recente addio.


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