.

Ennesimo passo falso per un Cagliari che non trova pace. Domenica si deciderà chi sarà dentro o fuori. Tifosi e squadra uniti: ognuno vuole fare la sua parte

di Giuseppe Amisani

Falliti uno dopo l’altro i match point per chiudere il conto, ora il Cagliari dovrà soffrire. Rimbeccandosi le maniche per un finale di stagione che, dopo le buone prestazioni e i risultati ottenuti contro Atalanta, Inter e Juventus, sembrava potesse andare in maniera molto differente. E invece sono arrivati in rapida successione il ko di Genova, il pareggio casalingo contro il Lecce e il tracollo di San Siro.

Appena un punto in tre giornate dopo i cinque conquistati nelle precedenti tre. Per un andamento che ha fatto crollare le ambizioni di salvezza anticipata, la posizione in classifica e pure l’autostima. Il terz’ultimo posto è, adesso, pericolosamente vicino. Ad appena una lunghezza. Con Empoli e Frosinone appaiate a quota 32, pronte a giocarsi alla morte gli ultimi 180 minuti di questo torneo per evitare di retrocedere. E con un Cagliari che, dopo il pericoloso rallentamento, si è fatto agganciare a 33 punti dall’Udinese, oltre che scavalcare dal Verona.

Al termine di un turno che sembrava essere più o meno positivo nonostante il pesante ko in casa del Milan. Ma che in un attimo si è tramutato in una sorta di incubo dopo il successo ottenuto dall’Udinese in casa dell’ormai salvo Lecce.

Come se ne esce? Innanzitutto mantenendo nervi saldi e unità di intenti. Perché qualche nervosismo tra le fila rossoblù, non fa certo presagire nulla di buono. In un contesto di grande paura, nel quale dovrà giocare la parte del leone Claudio Ranieri. Spetterà a lui tenere ben salde le redini dello spogliatoio. Per evitare che qualcuno molli la presa.

Fino ad ora non è accaduto ma di sicuro il gruppo ha perso quella serenità e quella consapevolezza nei propri mezzi che aveva acquisito un mese fa. Purtroppo per i tifosi isolani, ci è voluto molto poco perché la situazione precipitasse di nuovo in graduatoria. Ma il Cagliari arriva a questa volata finale, comunque, in una posizione che vale la salvezza. Il vantaggio è esiguo, d’accordo.

Ma in questi momenti è sempre meglio stare davanti piuttosto che occupare il fondo. Perché ci si può aggrappare a qualsiasi risultato, purché sia positivo. Tre punti sarebbero sufficienti e i rossoblù proveranno a strapparli subito al Sassuolo domenica pomeriggio. In una gara ad altissima tensione ma per la quale tutto il popolo isolano si sta mobilitando per raggiungere l’Emilia. Facile immaginare che i 4.000 posti del settore ospiti andranno esauriti in breve tempo. Ma, senza alcun limiti di ordine pubblico, i supporters isolani potrebbe trovare posto anche in altri settori dello stadio neroverde. Per cercare di fare la loro parte e, in attesa di buone notizie dall’infermeria, provare a spingere la squadra.

Ranieri sa di poterci contare tanto che giovedì aprirà le porte della Unipol Domus per consentire ai tifosi di stare vicini alla squadra. Il resto lo dovranno fare i suoi ragazzi sul campo. Anche se non tutti sono al meglio. Da valutare Mina e Dossena, sta provando a recuperare anche Makoumbou. Ma sono pronti anche i vari Pavoletti, Viola, Lapadula e Petagna, oltre a Gaetano e Augello che hanno scontato il loro turno di squalifica. Tutti hanno motivazioni per chiudere alla grande il campionato. Ma soprattutto, ognuno vuole fare la sua parte per conquistare una salvezza che, tutto sommato, seppure con fatica, il Cagliari si merita.


Altre notizie
PUBBLICITÀ