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DAL PILOTA AL MECCANICO

di Vittorio Sanna

di Vittorio Sanna

C’è chi sa guidare e c’è chi sa aggiustare un auto che sbanda. Il Cagliari che nelle mani di Ranieri poteva trasformarsi in una Ferrari pur essendo una Cinquecento, con Davide Nicola cercherà di essere un’umile utilitaria che senza grandi pretese possa essere messa in strada e condotta con sicurezza alla salvezza. Due filosofie diverse frutto anche di esperienze diverse. La nobiltà di Ranieri sempre attento a non sporcarsi le mani, lo spirito pratico di Nicola che sa che per ottenere i risultati devi anche capovolgere la squadra senza smontarla del tutto. Sono i primi segnali che arrivano da Asseminello. Sono l’interpretazione delle prime parole di un tecnico che vuole diventare grande quanto la storia rossoblu. Ha l’opportunità di mettere mano al motore spento, anche se le sue grandi imprese sono arrivate in piena corsa campionato dopo  le pause ai box.

La costruzione del mezzo passa per due livelli: quello individuale, mentalità, condizione fisica e tecnica e quella di squadra, condivisione, sistemazione in campo, sviluppo tattico. Si è alla prima fase con attenzione particolare anche per i pezzi di ricambio. Devono rispondere a due condizioni assolute: dinamismo e aggressività. Il Cagliari dovrà correre, aggredire, raddoppiare e quindi i calciatori da inserire non possono fare diversamente. Salvo l’asse della squadra, i punti fermi centrali, difesa, centrocampo e attacco, la spina dorsale capace di reggere l’impatto e distribuire il lavoro sul resto della formazione. Una catena di distribuzione che per essere efficace non può prescindere dalle sue certezze. In difesa Luperto ha ereditato lo scettro finché Mina non deciderà il suo futuro. Le chiavi del centrocampo sono da attribuire e va valutata con attenzione l’ipotesi di affidarle a Marin, che già il legame con Luperto e Nicola lo conosce dall’Empoli. In attacco il terminale alto dovrebbe essere Piccoli, solo di nome, perché ha la prestanza fisica e l’auspicio è che a Cagliari possa diventare l’erede di Pavoletti.

Il campo diventerà una vera e propria officina nella seconda parte del ritiro a Saint Vincent tra allenamenti e amichevoli. Anche perché i tempi per la stagione ufficiale si accorciano e stringere i bulloni diventa determinanteper evitare vibrazioni dannose. Sarà fondamentale iniziare bene sotto il segno del Leone, con lo stesso spirito, quello di alzarsi ogni mattina con l’idea di correre e conquistare nuovi traguardi. Quelli che fanno crescere. Per ora, stiamo a guardare, con la fiducia tipica della piazza cagliaritana: tutti eroi finché non combinano guai. Ci sono le condizioni per  lavorare sereni.


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