Da Deiola a Zappa, Cagliari nel segno della continuità. Nicola lavora a inserimento graduale dei "nuovi" e prova a rilanciare Hatzidiakos e Wieteska. Mina combattuto
di Sergio Demuru
Sulla falsariga della continuità. Un cordone ombelicale con la precedente gestione tecnica, che dovrebbe agevolare i compiti, al momento all’apparenza assai ardui, della nuova guida. Talune opzioni della passata stagione restano vive. È vero, è ancora un Cagliari in fase embrionale, con Nicola che pian piano dovrà rendersi conto di come utilizzare gli elementi a sua disposizione, però nella prima uscita in quota contro il Como, seppur negativa per il risultato, si sono potute notare alcune analogie con la scorsa stagione.
Il mister ha voluto dar fiducia a Deiola, un giocatore certamente dalla non eccelsa caratura tecnica, ma che negli anni ha evidenziato un viscerale attaccamento alla maglia ed una professionalità fuori dal comune. Potrebbe essere un tassello importante nella tipologia di un impianto di gioco che è in fase di costruzione. Non bisogna ovviamente chiedergli giocate eccelse, ma va inserito in un contesto dove emerga la sua attitudine al sacrificio.
Anche per Zappa si sono aperte le porte della titolarità. Croce e delizia da qualche anno sulla catena esterna di destra, l’esterno dovrà puntare sul lavoro per consacrarsi definitivamente, a 24 anni, nella massima serie. Ha qualche lacuna a livello difensivo e di calibrazione del cross in azione, ma possono essere corrette.
Lo scorso quella porzione di campo veniva coperta dalla dinamicità di Nandez, però Zappa è ben strutturato fisicamente ed ha ulteriori marginalità di crescita. Questo è l’anno zero per lui: o si afferma in maniera perentoria oppure dovrà accontentarsi di vivere in un pericoloso limbo dal quale sarà difficile uscirne. Resta il fatto che su Deiola e Zappa quest’anno la società potrà fare affidamento senza pretendere ovviamente grandi “performances” dal punto di vista tecnico, ma potrà ottenere da entrambi un qualcosa in più dettato da attaccamento ai colori ed impegno costante.
Per il resto Nicola sta valutando. Nell’uscita con il Como al centro della difesa a tre ha trovato posto Hatzidiakos al fianco del nuovo arrivato Luperto. Per il greco un futuro tutto da scrivere in attesa di conoscere le decisioni di Mina, combattuto se tornare in rossoblù o tentare l’avventura brasiliana. Hatzidiakos, assieme a Wieteska, è stato l’oggetto misterioso nella passata stagione. Arrivato con referenze tutt’altro che di secondo piano (alla resa dei conti è sempre un nazionale ellenico), non ha mai messo in evidenza quelle doti che ne avevano suggerito l’acquisto. Ha scaldato la panchina per lungo tempo e solo in rare occasioni è stato utilizzato. Nicola lo sta testando, come Wieteska, per capire se potrà essere utile alla causa. Senza falsi pregiudizi, ma con la consapevolezza di poter avere ulteriori frecce in un arco ancora in fase di assemblaggio. Anche la seconda uscita con il Catanzaro Nicola ha continuato ad insistere con alcuni perni della stagione scorsa. Inserendo pian piano i nuovi arrivi. Senza fretta.