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Cagliari vittima delle sue paure, ma resta padrone del suo destino. A Pisa test fondamentale, la classifica si può ancora scalare

di Sergio Demuru

Ancora i risvolti del confronto decisivo non ci sono, ma a Pisa in chiave “play-off” diventa fondamentale fare risultato. Un piccolo passo potrebbe esser ben accetto, anche se, per dirla tutta, il Cagliari ha le carte in regola per sbancare senza troppi giri di parole l’Arena Garibaldi, storico terreno di gioco della compagine toscana.

Dopo la sfida del lunedì di Pasquetta si potranno tirare somme più precise in prospettiva della fase finale di un torneo tribolato per il Cagliari. Con tante occasioni buttate al vento, ultima in ordine cronologico quella con in Sudtirol nell’ultimo turno, quando la squadra di Ranieri è stata ancora una volta raggiunta sui titoli di coda e vittima delle sue stesse paure.

Spesso e volentieri ingiustificate se rapportate a quelle che sono le reali potenzialità finora in parte inespresse. Il mister rossoblù ha avuto tanti meriti in questa ripresa dei suoi, non riuscendo però a smorzare alcune manchevolezze che pare accertato siano nel dna del gruppo.

C’è tanto da lavorare e migliorare, resta tuttavia la cartolina di un complesso che finalmente si è ritrovato, evidenziando quell’impronta identitaria che pareva perduta almeno sino alla fine dell’anno solare. E proprio con armi più consone il Cagliari dovrà andare a Pisa a far valere quelle che sono le sue risorse. Facendo leva su un fattore importante: i rossoblù hanno il loro destino nelle proprie mani e questo è un fattore importante, se non determinante.

La formazione toscana nell’ultimo weekend ha perso a Cosenza, mostrando chiari segni di difficoltà nel mantenere un rendimento accettabile sul lungo periodo. Anche se è difficile fare un discorso particolare nel contesto generale. Resta da verificare lo stato di salute del Pisa quando si troverà di fronte un avversario quotato come il Cagliari. È già capitato in altri scenari in stagione che gli avversari dei rossoblù abbiano sciorinato prestazioni di livello contro una squadra, come quella di Ranieri, capace di far aumentare il quoziente di agonismo per il blasone.

A parte il prossimo confronto sarebbe tuttavia cosa buona e giusta quella di guardare oltre l’ostacolo. Se si osserva il calendario per il Cagliari non è impossibile recuperare qualche posizione in classifica. Lo stesso Sudtirol, nel confronto della “Unipol Domus”, nonostante le qualità agonistiche, ha mostrato qualche crepa dovuta più che altro allo stress provocato da una posizione di classifica inattesa per gli altoatesini. Che potrebbero subire contraccolpi psicologici sin dalla prossima partita casalinga con il Bari, avversario diretto che naviga al terzo posto in graduatoria dietro le due battistrada.

Un confronto diretto che potrebbe favorire il Cagliari, soprattutto se i rossoblù uscissero trionfatori in terra toscana. Quello che conterà, d’ora in avanti, oltre allo spessore tecnico-tattico che potrebbe non essere sufficiente, sarà la saldezza nervosa. Le partite decisive nei “play-off” sono delle lotterie laddove vengono fuori le componenti più disparate.

Il vantaggio di poterle affrontare fra le mura amiche, con il sostegno dei propri “supporters”, potrebbe essere un vantaggio, seppur minimo. A Ranieri l’ingrato compito di tenere alto il livello di intensità delle prestazioni. Compito non facile.
 


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