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Cagliari, parte la ricostruzione. Giugno rovente per la società, tra possibili arrivi, partenze e punti interrogativi

di Sergio Demuru

Dopo la sbornia della festa, con i saluti soprattutto a mister Ranieri, tutti sobri per pianificare il futuro. È stata un’annata stressante, con tanti, forse troppi, alti e bassi che hanno condizionato gli umori di una piazza comunque sempre fedele ai propri colori. Alla fine tutti felici e contenti per una salvezza ottenuta sul filo di lana, ma non per questo male accetta.

Ora gli scenari che si aprono vanno posizionati al meglio. Tante pedine di quest’anno sicuramente dovranno essere avvicendate, o per motivi di effettive richieste (vedi Nandez che ha già salutato anch’egli a modo suo) oppure per fine rapporto con la società rossoblù. Probabilmente Pavoletti, Mancosu, Petagna si ritroveranno a dover cercare altre destinazioni che possano soddisfare le loro esigenze dopo aver trascorso gran parte del campionato appena terminato in panchina a causa di infortuni più o meno debilitanti.

La ricostruzione dovrà necessariamente ripartire da alcuni giovani attualmente in rosa che saranno chiamati ad alzare l’asticella di un miglioramento tecnico che possa travasarli senza tentennamenti nella massima categoria. E se Prati e lo stesso Luvumbo hanno evidenziato di aver raggiunto un grado di solidità tecnica tale da poter aspirare a divenire delle sicurezze in futuro, alcuni altri come Obert devono ancora lavorare, e tanto, per ritagliarsi un posto al sole. C’è poi Oristanio, che dovrà essere riscattato dall’Inter, senza dimenticare il gioiellino Kingstone, autore di un euro-gol proprio all’ultima giornata con la Fiorentina e che ha evidenziato doti innate tali da essere annoverato fra le promesse di un settore giovanile che Fabio Pisacane sta plasmando da par suo.

Su questa intelaiatura giovane andranno inseriti elementi in grado di sostenere il peso tecnico del complesso. La nuova guida tecnica, che prenderà il posto di Ranieri, dovrà esprimere la propria opinione su quelle che saranno le priorità per far esprimere la propria idea di gioco. Partendo dalle sicurezze, che al momento sono identificate in giocatori come Mina e Dossena, cardini della linea arretrata, ma anche Makoumbou, a patto che quest’ultimo migliori nella gestione della palla e nel miglioramento dell’apporto quando viene chiamato a svolgere il ruolo del regista.

I punti interrogativi su quale potrà essere il futuro di elementi come Deiola o Zappa è demandato alle scelte del nuovo tecnico. Che dovrà ricostruire totalmente la fase offensiva, visto che resteranno in pochi. Gaetano ha già ringraziato salutato, Shomurodov dovrà fare altrettanto. Pavoletti e Petagna sono delle incognite causa i loro problemi fisici e Lapadula andrà a giocare fra i cadetti, una categoria nella quale ha sempre brillato. La parola passa ora alla società, per la quale si apre un giugno rovente e che dovrà trovare un giusto equilibrio tra entrate ed uscite.


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