Cagliari, anomalie impreviste: il futuro non pare roseo. Nicola mostra qualche carenza organizzativa. Ora deve rimettere (di nuovo) la barca in assetto
di Sergio Demuru
L’alternanza nelle prestazioni è un’opzione da verificare attentamente da parte di mister Nicola. Anche nel contesto di una singola gara il Cagliari mostra picchi importanti di rendimento ai quali si contrappongono momenti di grave difficoltà. Sicuramente i punti più bassi si sono toccati nei confronti di Lecce, nella gara casalinga con l’Empoli e ad Udine. Ma anche contro il Bologna non sono mancati dei buchi neri che vanno immediatamente tamponati. Tutte sconfitte con poche attenuanti.
Anche nell’ultima uscita in trasferta in terra friulana, al netto dell’imperdonabile mancanza di Makoumbou che ha lasciato la squadra in dieci dopo appena mezz’ora, si sono notate anomalie impreviste. Squadra troppo molle, sempre in ritardo sulle seconde palle e praticamente mai in grado di impensierire la difesa avversaria, con Piccoli lasciato in balia di se stesso. Tardivi gli inserimenti di Lapadula e Luvumbo. I buoi erano già scappati dal recinto. Contro il Bologna, una squadra che quest’anno sta disputando la Champions dopo l’ottimo torneo della scorsa stagione sotto la guida di Thiago Motta, il Cagliari ha trascorso tanti, troppi momenti in totale abulia, offrendo il fianco ad un avversario disinvolto e con l’unico obiettivo di centrare la vittoria. È parso evidente, in questo periodo della stagione, che i valori tecnici imposti dal mister non sempre hanno dato i risultati sperati. Nicola è un tecnico che sinora ha sempre modellato la sua squadra facendo riferimento alle caratteristiche dell’avversario. A volte c’è riuscito, altre non ha colto quelle che erano le giuste contrarie. In un momento nel quale occorre inventiva per non stressare più del lecito gli elementi a disposizione, il tecnico rossoblù ha mostrato qualche carenza organizzativa. Non sempre la formazione messa in campo ha convinto, facendo riferimento alle ultime due gare. È necessario ritrovare l’identità perduta. Anche la gestione dei cambi deve avere una sua logica, in modo da non stravolgere completamente l’assetto. Il futuro non appare particolarmente roseo. Almeno sulla carta. Si avvicinano tre confronti dall’alto coefficiente di difficoltà, in casa della Lazio, poi alla “Unipol Domus” con il Milan ed infine la trasferta genovese in casa del Grifone. Occorre ritrovare in tempi brevi la determinazione e la voglia di vincere che vennero fuori dopo il ritiro imposto al termine della sconfitta con l’Empoli alla quinta giornata. Il lavoro del tecnico potrebbe essere più psicologico che tattico. Già una volta è riuscito a rimettere la barca in assetto. Dovrà ripercorrere gli stessi passi.