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Ansia Cagliari, Nicola si interroga. Un problema in avanti, c'è chi non vede i compagni. Gaetano dà la scossa?

di Sergio Demuru

di Sergio Demuru

C’è una patina di frenesia. Inutile nasconderlo. Anche a Lecce il Cagliari ha evidenziato chiari segni di difficoltà nelle concludere degnamente a rete. Le traverse colpite da Luvumbo e Viola avrebbero potuto ribaltare un confronto che si è snodato in un contesto di gara comunque equilibrato e messo a repentaglio dalla maggiore determinazione dei salentini nell’area piccola e di Krstovic in particolare, abile a sbloccare la contesa.

Davide Nicola dovrà ora interrogarsi del perchè i suoi giocatori vengono assaliti dall’ansia sul più bello quando c’è da depositare il pallone in rete. Oppure esagerino nei personalismi. Luvumbo in primis, il quale è vero che si è costruito e concluso l’azione con un tiro che ha scheggiato la traversa, ma è anche vero che al centro c’era Piccoli solo, che avrebbe potuto comodamente appoggiare in rete. L’angolano ha tanti pregi, però difetta nel vedere i compagni. Talvolta si incarta su se stesso, riesce con la velocità sullo scatto a bruciare gli avversari, ma non ha (ancora) l’accortezza di scorgere il compagno meglio posizionato ed in grado di concludere meglio e con maggiori percentuali di realizzazione.

Spesso le difese su Luvumbo raddoppiano la marcatura, quando non la triplicano addirittura, è matematico dunque che vi siano degli spazi da sfruttare da parte di altri. È un giocatore dalle grandi doti atletiche, che mette in difficoltà gli avversari con partenze importanti anche sul breve, Luvumbo deve però imparare a dialogare e solo allora potrà diventare un giocatore completo, un uomo-squadra capace di spostare l’ago della bilancia dalla parte dei suoi.

Come del resto potrebbe diventarlo Nicolas Viola, un altro giocatore che, pur avanti con l’età rispetto a Luvumbo, ha comunque nelle corde quelle capacità superiori per poter essere decisivo anche in fase conclusiva. Il suo errore a Lecce, perchè di errore si tratta, avrebbe potuto essere evitato e la palla sarebbe potuta tranquillamente terminare in rete, se solo avesse avuto più tranquillità nel concludere. La porta era spalancata e non vi era assolutamente bisogno di alzare la mira. Per un giocatore che milita nella massima serie dovrebbe essere una sorta di “routine” quello di tenere la sfera bassa, tra l’altro senza difensori nei pressi.

Insomma, alla resa dei conti si è notato che il Cagliari ha estrema necessità di concretizzare le palle gol che capitano. Soprattutto le più semplici da trasformare in gol. Nicola a tal proposito si attende un contributo importante da parte di Gaetano, appena arrivato e che sarà disponibile in toto immediatamente dopo la sosta. Anche se non è un vero e proprio attaccante perlomeno vede la porta. La batteria di punte o mezze punte c’è. Va solo modulata per rendere al meglio.


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