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A San Siro la conferma: è un Cagliari di qualità. Il bilancio al giro di boa: top e flop. Caprile, che colpo. Ora la prima punta per chiudere il cerchio

di Sergio Demuru

Monza ha segnato un punto d’arrivo. Si è concluso il girone di andata più la prima di ritorno e una sorta di consuntivo, a metà strada, è d’obbligo. Con il mercato che incombe ed il Cagliari in una posizione di classifica da monitorare con attenzione. Al netto della partenza del girone discendente, con la gara di Milano contro i rossoneri, reduci dal trionfo nella Supercoppa italiana, che ha messo in mostra il fatto di come le qualità dei rossoblù siano non di secondo piano.

L’andata ha evidenziato un certo dislivello di prestazioni da parte della formazione cagliaritana. Mister Nicola ha spesso e volentieri difeso a spada tratta il gruppo che gli è stato messo a disposizione, resta però l’innegabile dato di fatto che l’isterismo è evidente. Vi sono state gare nelle quali il Cagliari ha messo in mostra un gioco soddisfacente, su tutte i due pareggi con Milan ed il confronto in casa della Juventus, ma anche contro l’Atalanta ed il Napoli nonostante le sconfitte. In altre i rossoblù sono riusciti a centrare l’intera posta, pur non giocando ai massimi livelli.

Per potersi salvare non occorre solo la tecnica, ma contano tanti altri elementi, prima fra tutte la componente agonistica. È anche vero che il bilancio, al momento, è in linea con quelle che erano le attese ad inizio stagione. Il Cagliari è una squadra che deve esclusivamente mantenere la categoria, eventuali voli pindarici è meglio lasciarli da parte. È stata costruita inserendo giovani di belle speranze, vedi Piccoli, Prati, lo stesso Luvumbo, in un contesto di giocatori più esperti e navigati. Fra questi ultimi Mina si è confermato elemento di spicco, capace di fare reparto da solo ed in grado di motivare i compagni, che da lui devono trarre insegnamento per l’attaccamento alla maglia che ha dimostrato in queste due stagioni in rossoblù pur essendo uno degli ultimi arrivati.

E fra i più giovani forse il responso più importante lo ha dato proprio Piccoli, il quale al momento ha messo a segno cinque gol, eguagliando il proprio record conseguito a Lecce e Spezia, ma con ancora tutto un girone di ritorno da disputare. Il giocatore ha così la reale occasione di migliorarsi dal punto di vista numerico. Piccoli non è una prima punta propriamente detta, ma è comunque in grado di farsi largo nell’area avversaria sfruttando la sua prestanza fisica.

Le delusioni sono invece arrivate principalmente da Gaetano, il quale non ha mantenuto le promesse della stagione precedente. L’ex-napoletano ha avuto un’involuzione tale che mister Nicola lo ha relegato in panchina offrendogli peraltro un minutaggio risicato, figlio peraltro di prestazioni non all’altezza delle reali potenzialità del giocatore. Per il resto, se si considera l’inutile alternanza di portieri, non vi sono state altre clamorose “défaillance”.

Ora per il ruolo di estremo difensore è arrivato Caprile, che dovrà essere titolare inamovibile sino a fine stagione e che contro il Milan ha messo in mostra le sue qualità. Per il momento unico movimento di assestamento di un mercato fluttuante. In attesa, invero un po’ spasmodica, di una prima punta che potrebbe chiudere il cerchio.


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