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Rastelli: "Avere attaccanti che concretizzano è fondamentale. Lotta salvezza molto ampia, tutto può cambiare in un attimo"

di Vittorio Arba

Massimo Rastelli, ex allenatore del Cagliari, ha parlato ai microfoni di Radio Sportiva. Le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net:

La lotta per la salvezza, questo fine settimana, offre un incrocio molto importante in questo senso: Venezia-Cagliari. La classifica parla chiaro, queste squadre sembrano destinate a giocarsi la salvezza fino alla fine della stagione.

“Sì, ci sono tantissime squadre coinvolte. Basta vedere come, in una sola domenica, il fondo della classifica può cambiare completamente. Squadre che vincono uno scontro diretto o approfittano di qualche passo falso possono fare balzi importanti. È una zona salvezza molto ampia, con pochissimi punti a separare le squadre. La lotta è serrata, così come avviene per le prime posizioni. Sarà una battaglia fino all'ultimo”.

Cagliari 13 punti, Verona e Como 14, Parma 15, Lecce e Genoa 16. Secondo lei, mister Rastelli, quali squadre hanno le migliori possibilità di salvarsi?

“La Roma, con il suo organico, è in una posizione diversa. Anche se ha avuto un inizio complicato, sono convinto che troverà il passo giusto. Per le altre, invece, è fondamentale essere costanti. Squadre come l'Empoli, che hanno iniziato bene, spesso calano nel girone di ritorno. La chiave sarà mantenere la continuità. Ci sono ancora tante partite da giocare, nulla è deciso”.

Interessante notare che, tra le squadre in fondo alla classifica – Parma, Como, Verona, Cagliari, Monza e Venezia – nessuna ha ancora cambiato allenatore dopo quasi un girone. È un segnale positivo?

“Assolutamente sì. Questo dimostra che le società credono nei tecnici scelti per guidare le squadre, nonostante le difficoltà. Dare continuità al lavoro dell’allenatore, senza farsi influenzare dai risultati immediati, può rivelarsi una scelta vincente. Serve una visione a 360 gradi per costruire basi solide e trovare la giusta chiave per fare punti”.

Domani il Verona ospiterà il Milan. Il Verona ha un andamento altalenante: 5 vittorie, 11 sconfitte e nessun pareggio. Come si spiega questo cammino?

“È una squadra capace di grandi prestazioni, anche contro avversari blasonati, ma alterna momenti di blackout. Credo che l’obiettivo principale debba essere quello di trovare maggiore continuità, riducendo gli alti e bassi”.

Quanto è importante, soprattutto per le squadre che lottano per la salvezza, avere davanti attaccanti che fanno la differenza?

“Avere attaccanti che concretizzano le occasioni è fondamentale. Il calcio si basa sui gol: se non concretizzi, non porti a casa punti. Disporre di giocatori abituati a segnare in doppia cifra è un grande vantaggio, soprattutto in una lotta così serrata”.

E il mercato di gennaio? Quanto può incidere?

“È un mercato molto particolare. Si rischia di fare più danni che altro. I giocatori migliori non si muovono facilmente, quindi spesso ci si affida a chi ha giocato poco o viene da infortuni. Inoltre, non sempre i nuovi arrivati si integrano subito. È molto diverso rispetto al mercato estivo, dove c’è più margine per costruire”.

Alcune neopromosse, come Parma e Como, sembrano avere qualcosa in più. È d’accordo?

“Sì, queste squadre hanno proprietà solide, che permettono investimenti mirati e organici ben strutturati. Il Parma, ad esempio, ha impostato un progetto basato sul bel gioco già dalla Serie B. Questo approccio, seppur con qualche difficoltà, paga nel lungo periodo”.

Tra le squadre in lotta, Genoa e Lecce hanno cambiato allenatore. Il cambio ha funzionato?

“Per il Genoa, Gilardino aveva già trovato un buon equilibrio e i risultati sono arrivati. Anche il Lecce, con Gianpaolo, sembra aver ritrovato il passo giusto per uscire momentaneamente dalla zona pericolosa. Ovviamente, servirà lottare fino alla fine”.

Grazie, mister. Speriamo di rivederla presto in panchina. C’è qualcosa in ballo?

“Qualche contatto c’è stato, ma nulla di concreto al momento. Aspettiamo”.

 


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