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Mancosu: "Lecce è stata la mia 'seconda Sardegna'. Liverani ha cambiato il mio modo di giocare"

di Vittorio Arba

Marco Mancosu, ex centrocampista del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di "Di tutto un po'dcast", podcast di Galleria Progetti, condotto da Cristian "Fisso Ridendo" Basciu. Tra i tanti temi trattati, il suo rapporto con il tecnico Fabio Liverani, avuto a Lecce e in rossoblù, oltre alla sua avventura in terra salentina, dove ha militato dalla Serie C alla Serie A. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net:

SU LIVERANI - "Liverani mi ha insegnato tanto, soprattutto a semplificare il calcio. Mi ha fatto capire che, in campo, il minimo sforzo con il massimo risultato è ciò che conta. Quando siamo saliti in Serie B, il suo metodo ha funzionato subito: ho segnato diversi gol e abbiamo vinto il campionato. Mi ha reso un giocatore più consapevole e maturo, e i suoi insegnamenti mi hanno aiutato anche in Serie A, dove ho segnato 14 gol".

LECCE "SECONDA SARDEGNA" - "Lecce per me è stata come una seconda casa, una 'seconda Sardegna'. Ho vissuto emozioni uniche, come il gol contro il Napoli al San Paolo: un gol di rabbia, quasi liberatorio, perché avevo giocato poco quella stagione. Quel gol è stato speciale, non solo per la bellezza del tiro, ma perché mi ha permesso di sfogare tutta la frustrazione accumulata. Lecce mi ha cambiato la vita, non solo a livello calcistico, ma anche personale. Ho trovato un ambiente che mi ha accolto come in Sardegna, con persone che sembravano della stessa terra, con la stessa empatia e calore. Anche se la nostra stagione si è conclusa con la retrocessione, ricordo con emozione l'ultima volta che sono sceso in campo per il Lecce. Dopo la retrocessione, sono rimasto a lungo in campo, da solo, con i miei pensieri. Sapevo che la mia avventura lì stava per concludersi e volevo assaporare ogni istante, perché Lecce mi aveva dato tutto. Ero stato il miglior centrocampista realizzativo d’Europa, eppure il pensiero che mi perseguitava era: 'Io cosa ci faccio in Serie B?'. Mi pento di averlo pensato, perché quella presunzione ha compromesso il mio rendimento".


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