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Brescia, il Comune chiede 600mila euro per lo stadio. Cellino: "Situazione grottesca, c’è un limite a tutto"

di Paola Pascalis

I rapporti tra il Comune di Brescia e Massimo Cellino non sono certo idilliaci. Ad aumentare la tensione, negli ultimi giorni, è arrivata la richiesta da parte del Comune che sia il club a pagare l'IMU dello Stadio Rigamonti per il periodo che va dal 2019 al 2024, grazie ad una legge che permette ai proprietari di immobili dati in gestione di far pagare l'imposta a chi ne usufruisce. E, naturalmente, non si è fatta attendere la risposta del patron delle Rondinelle che sulle pagine di Brescia Oggi ha commentato così la vicenda: "Trovo la situazione grottesca, c’è un limite a tutto. Da quando sono venuto a Brescia non faccio altro che pagare conti e pasticci poco trasparenti di chi ha gestito nel passato il Brescia. E inoltre io non ho avuto altro che imposizioni: sia per rifare lo stadio che per mantenerlo semplicemente in piedi. L’amministrazione pubblica ha dei doveri e tra questi ci sono quelli di fare e applicare leggi e regole che siano uguali per tutti. A tutto c’è un limite e l’Imu da parte nostra non è dovuta per un semplice motivo: perché non siamo proprietari del bene e pertanto non ne possiamo disporre da proprietari. Tra l’altro, al Comune basterebbe leggersi 50 sentenze di commissione tributaria nonché di Cassazione. Invece ci devono fare sprecare altro danaro per sostenere inutili spese legali come è accaduto con la farsa relativa alla valutazione dello stadio".


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