Paolo Esposito: "Cagliari, meglio tenersi Nicola e non fare salti nel buio. Con Giulini, sardi sempre nei bassifondi"

Con la stagione 2024-25 che ha chiuso i battenti lo scorso weekend, la redazione di TuttoCagliari.net ha avuto il piacere di fare il punto della situazione sulla stagione del Cagliari e sul campionato, con il giornalista Paolo Esposito, ideatore e conduttore del programma televisivo "Area di Rigore".
Con il successo di una settimana fa contro il Cagliari, il Napoli si è aggiudicato il quarto scudetto. Ti saresti aspettato uno scenario simile a inizio anno?
"Sì, specie quando c'era ancora il fuoriclasse Khvicha Kvaratskhelia. Se fosse rimasto per tutta la stagione, il Napoli avrebbe dato 10 punti di distacco all’Inter, e non solo 1 punto".
Il Cagliari ha centrato l’obiettivo salvezza, salvandosi con un turno d’anticipo, stesso risultato della passata stagione. Come valuti, complessivamente, la stagione rossoblù?
"In linea con l’obiettivo prefissato dai rossoblù ai nastri di partenza. Né più né meno".
Nelle ultime ore, tiene banco il futuro di Davide Nicola. Vista la sua prima stagione in rossoblù e in proiezione della prossima stagione, pensi che il Cagliari debba ripartire da lui oppure debba guardarsi intorno?
"Meglio tenersi Davide, che è un allenatore preparato, specie per compagini il cui unico obiettivo è quello di evitare la retrocessione in cadetteria, come il Cagliari. Inutile fare salti deleteri nel buio con altri trainer".
Come valuti la stagione di Elia Caprile e Gianluca Gaetano, che ben conosci avendoli visti a Napoli?
"Ottima quella di Caprile. Non sufficiente quella di Gaetano, a differenza della scorsa stagione, quando coi suoi pesanti gol e assist salvò letteralmente il Cagliari da una sicura retrocessione in Serie B".
Come vedi il futuro di Napoli e Cagliari, in vista della prossima stagione?
"Il Napoli ritornerà a giocare in Champions League, stavolta con l’intenzione di vincerla. Così come cercherà di rivincere ancora lo scudetto, il 5° della sua storia. I quattrini ci sono, e anche tanti: il Napoli è una società molto benestante. Il Cagliari, non so. È inutile che mi ripeta: come ho sempre detto, una piazza, a mio avviso importante, come Cagliari meriterebbe di stare sempre nella parte sinistra della classifica, e non annaspare nei bassifondi come succede tutti gli anni, magari scivolando in Serie B come tre anni fa. Finché ci sarà l’attuale proprietario, sarà sempre così. Ritengo che dovrebbero essere i tifosi sardi a invitarlo a passare la mano a un gruppo più facoltoso".