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ESCLUSIVA TC - XAVIER JACOBELLI: "Ranieri ha compiuto un capolavoro traghettando il Cagliari verso la salvezza con buon senso e pragmatismo. Sarebbe perfetto, all'indomani della Caporetto contro la Svizzera, come nuovo CT della Nazionale italiana"

di Matteo Bordiga

Xavier Jacobelli, uno dei giornalisti sportivi più accreditati nel panorama editoriale - e televisivo - italiano, si esprime in merito alla lotta per la salvezza che quest’anno, in serie A, ha sancito la retrocessione di Frosinone, Sassuolo e Salernitana. Parallelamente, lancia una suggestione quantomai attuale dopo il disastro azzurro nella catastrofica spedizione europea in Germania: Claudio Ranieri, ex tecnico del Cagliari, nuovo CT della Nazionale. Uno scenario, almeno a breve termine, estremamente remoto, dal momento che la Federazione ha riconfermato Luciano Spalletti al timone della selezione quattro volte Campione del Mondo e due volte Campione d’Europa.

Xavier, a suo parere i verdetti emessi dal campionato in zona retrocessione hanno rispecchiato il reale valore delle formazioni coinvolte o qualcuno, in realtà, non avrebbe meritato di scendere in serie B?

“Direi che le sentenze pronunciate dal campo raccontano quasi sempre la verità. Dispiace in particolare per una compagine come il Frosinone. E, a tal proposito, devo sottolineare una volta di più l’eleganza, lo stile e il fair play dimostrati dal presidente ciociaro Maurizio Stirpe: il suo commento in seguito alla retrocessione è stato esemplare, e sarà certamente alla base dell’auspicabile risalita in massima divisione dei gialloblù.”

Focus sul Cagliari di Claudio Ranieri. Alla fine è arrivata la salvezza, ma al termine di una stagione molto travagliata. La sensazione è che nel girone d’andata i sardi abbiano avuto poco coraggio, puntando tutte le proprie fiches su una strategia ultraconservativa che non ha quasi mai prodotto risultati. Nel girone di ritorno invece si è vista una squadra più propositiva e a tratti, soprattutto in casa, perfino arrembante. Come si spiega questa metamorfosi? L’atteggiamento più propositivo non poteva essere sdoganato già nella prima parte del campionato?

“Partiamo dal presupposto che Ranieri ha compiuto un capolavoro. Le modalità con le quali questo capolavoro è stato firmato - ovvero i cambiamenti tecnico-tattici che sono stati alla base della rimonta del Cagliari - sono senz’altro rilevanti, ma più di ogni altra cosa conta l’essenza stessa, la grandezza dell’impresa targata Claudio Ranieri. Un traguardo che riconferma ancora una volta lo spessore di un tecnico che io, personalmente, vedrei molto bene alla guida della Nazionale italiana. Soprattutto all’indomani di un fallimento epocale, pazzesco come quello appena registrato agli Europei. Gravina e Spalletti sono delle ottime persone e dei bravissimi professionisti, ma qui siamo di fronte a una Caporetto inaudita. Non solo e non tanto per il risultato in sé, ma per come si è materializzato.

Ora, preso atto che i protagonisti di questo scempio non sembrano intenzionati a dimettersi, io credo che un uomo del carisma di Ranieri avrebbe tutte le carte in regola per essere nominato CT della Nazionale. Una Nazionale, tra l’altro, che mai come in questo momento ha bisogno di serenità e, soprattutto, di chiarezza. Abbiamo appena parlato del modo in cui Claudio ha traghettato il Cagliari verso la salvezza: il tecnico di Testaccio è un uomo pragmatico, capace di valorizzare al massimo le caratteristiche degli elementi a sua disposizione. Non genera confusione e non cambia ripetutamente modulo tra una partita e l’altra: esattamente l’opposto di quello che si è visto agli Europei. L’abito da selezionatore azzurro gli calzerebbe a pennello.”


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