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ESCLUSIVA TC - SALVATORE ARONICA: "Sassuolo e Salernitana hanno meritato la B, Frosinone sfortunato. A Cagliari la chiave di volta è stata la riconferma di Ranieri nel momento peggiore della stagione. Con Nicola i sardi potranno divertirsi..."

di Matteo Bordiga

Difensore “settepolmoni” col coltello tra i denti e una tigre nel motore, Salvatore Aronica era quel classico “gregario” macinatore di chilometri prezioso e insostituibile per ogni allenatore. Sopperiva infatti a una tecnica di base non troppo raffinata con un grande senso della posizione, un notevole acume tattico e, soprattutto, un’infinita generosità. Non a caso è rimasto nel cuore soprattutto dei tifosi di Reggina e Napoli, che ne hanno apprezzato le doti atletiche e la dedizione incondizionata alla causa comune.

Salvatore, a suo giudizio in serie A i verdetti della lotta per evitare la retrocessione hanno rispecchiato i reali valori delle squadre coinvolte o qualcuno è finito in B, magari, oltre i propri demeriti?

“Io dico che le due retrocessioni di Salernitana e Sassuolo sono da considerarsi meritate, alla luce del fatto che entrambe le squadre hanno disputato un campionato molto deludente e, nel caso del Sassuolo, al di sotto delle proprie potenzialità. Per quanto riguarda la terza retrocessa, è stata una lotta serrata tra Udinese, Empoli e Frosinone. Alla fine l’hanno spuntata i friulani e i toscani a discapito dei ciociari, che forse a loro volta avrebbero meritato la salvezza. Io però sono contento per i fratelli Cannavaro, miei cari amici, che hanno trascinato una compagine storica come l’Udinese verso un risultato importante, anzi direi vitale soprattutto in proiezione futura.

Comunque, tutto sommato, rispetto alle previsioni della vigilia non ci sono stati stravolgimenti clamorosi. Alla fine i risultati hanno riflesso piuttosto fedelmente i reali valori delle varie rose.”

Cosa è successo al Frosinone nel girone di ritorno? La squadra ha continuato a proporre un calcio dinamico e intraprendente, ma forse è mancata un po’ di solidità difensiva…

“Di Francesco è un maestro di calcio: sa insegnare alla perfezione i principi in cui crede, e le sue squadre giocano a memoria. Dalla cintola in su il Frosinone ha fatto un’ottima stagione, ma nel girone di ritorno direi che sono mancate sia la continuità che l’impermeabilità difensiva. Sono arrivate diverse sconfitte immeritate per il gioco espresso, ma c’è da dire che qualche volta anche i pareggi stiracchiati – quei ‘punticini’ raccolti magari al termine di una prestazione non esaltante – fanno classifica e aiutano a mantenere la categoria.”

Le chiedo un parere sul Cagliari di Claudio Ranieri, che ha fatto nettamente meglio nel girone di ritorno rispetto alla prima, disastrata parte della stagione. La svolta è arrivata quando la squadra si è scrollata di dosso paure e timori reverenziali e ha iniziato ad esprimere un gioco più intraprendente e propositivo: vedi le famose tre partite contro Atalanta, Inter e Juventus, ma non solo. Questo approccio più disinvolto e ‘spregiudicato’ non poteva essere adottato già nel girone d’andata? O era necessario un periodo di adattamento dei giocatori e dell’ambiente alla serie A?

“Essendo una neopromossa il Cagliari è partito un po’ in sordina, come un diesel. Questo è servito anche per consentire a tanti calciatori esordienti nella categoria di metabolizzare progressivamente la serie A. Comunque credo che la chiave di volta sia stata la riconferma di Ranieri quando, a un certo punto della stagione, il tecnico romano sembrava poter essere messo in discussione. Blindare l’allenatore ha aiutato a compattare il gruppo e ha fatto sì che, alla lunga, i sardi raggiungessero una salvezza pienamente meritata sul campo.”

Davide Nicola dovrebbe essere annunciato in settimana come nuovo tecnico del Cagliari. I tifosi vorrebbero una squadra in grado di soffrire decisamente meno rispetto alla stagione appena trascorsa: Nicola è l’uomo giusto per trasformare questo proposito in realtà?

“Nicola ha sempre allenato formazioni medio-piccole, raggiungendo ogni volta risultati entusiasmanti. A Cagliari troverà terreno fertile: la squadra è rodata, competitiva e di buona qualità. Con qualche ritocco sono convinto che il tecnico piemontese riuscirà a regalare al pubblico sardo una stagione tranquilla, coronata dal raggiungimento anticipato della salvezza e, magari, anche da qualche risultato di prestigio. Insomma, la parola d’ordine sarà divertirsi.”


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