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ESCLUSIVA TC - Paolo Esposito: "Rivalità tra Cagliari e Napoli non dovrebbe esistere. I sardi meritano una squadra da Europa League"

di Vittorio Arba

Il giorno dopo Cagliari-Napoli, che ha visto le due squadre uscire dall'Unipol Domus con un punto a testa, la Redazione di TuttoCagliari.net ha avuto il piacere di intervistare Paolo Esposito, noto conduttore partenopeo e conduttore del programma "Area di Rigore" sull'emittente campana 87TV. Prima di cominciare l'intervista, Esposito ha voluto dire la sua sulla storica rivalità tra Cagliari e Napoli: "Vorrei dire la mia sull'antipatia tra la tifoseria del Napoli e quella del Cagliari. Antipatia ed astio che non dovrebbero esistere.
Tutto è nato da quello spareggio per non retrocedere dalla serie A alla serie B, tra Piacenza e Cagliari, che si giocò allo stadio San Paolo di Napoli.
Quel pomeriggio ero allo stadio, furono accusati ingiustamente i tifosi del Napoli, che erano allo stadio in quel giugno del 1997 di tifare per il Piacenza. Ma quando mai i partenopei hanno tifato per una squadra del nord? Il fatto era che sulla panchina piacentina, era seduto il trainer Bortolo Mutti, che pochi giorni prima era stato ingaggiato dall'allora presidente del Napoli, Ferlaino, per la stagione 1997/1998 per sedere sulla panchina azzurra e quindi i pochi tifosi partenopei presenti sugli spalti del San Paolo, mostrarono solo simpatia per colui che poi sarebbe diventato allenatore del Napoli! Tutto qui! E non tifarono assolutamente contro il Cagliari, che in quella gara, fu battuto sul campo da un coriaceo Piacenza per 3-1 , evidentemente più in forma dei rossoblù in quella gara col forte caldo di metà giugno! Prima di quell'episodio, mai c'era stato astio tra la tifoseria partenopea e quella sarda, se non con semplici sfottò prima e dopo le gare tra Napoli e Cagliari! E spero che tutto torni come prima, perché siamo 2 squadre del Sud  Le uniche che hanno vinto scudetti contro quelle voraci del Nord, come Inter, Juventus e Milan, che hanno tra l'altro, derubato nella storia del calcio italiano, più di uno scudetto al Napoli e al Cagliari. Ti dirò di più, per i motivi di cui sopra, auspico addirittura un gemellaggio tra la tifoseria rossoblù e quella azzurra! Sarebbe una cosa stupenda! Personalmente, ho avuto sempre simpatia per il Cagliari di Riva, Albertosi e Niccolai. Da portierino delle giovanili del Napoli, dove giocavo, a quei tempi, scimmiottavo Enrico Albertosi e non Dino Zoff, che pure era il portiere del Napoli!".

Alla luce di quanto visto nel match dell'Unipol Domus, il Napoli non è riuscito nell'intento di agganciare il Milan in vetta alla classifica. Merito del Cagliari o demeriti del Napoli?

"Merito dei rossoblu' in primis, che hanno giocato una gara "col sangue agli occhi" , com'è giusto che faccia una compagine in piena zona retrocessione. Demerito del Napoli e del suo trainer, che ha sbagliato formazione e modulo iniziale. La squadra azzurra, era spaesata perché non abituata a giocare con quel modulo e ha dovuto rinunciare al suo calcio, che è  tra i più apprezzati sia in campo nazionale che internazionale. Mettici anche le pesanti assenze di calibri come Insigne, Lozano, Lobotka, Anguissa, Politano e per oltre un'ora di un grande centrocampista come Fabian Ruiz e di un grande attaccante come Osimhen e il dado è  tratto! Senza dimenticare anche l'infortunio del terzino destro del Napoli e della nazionale, Di Lorenzo, che ha dovuto abbandonare il terreno di gioco dopo appena una ventina di minuti dall'inizio partita e per la cronaca, la prima occasione da gol della gara, delle due squadre, l'aveva avuto proprio il Napoli, con lui, con un insidioso tiro parato magistralmente dal portiere rossoblù Cragno. Cagliari che poi è  andato in vantaggio grazie al grave errore del portiere del Napoli Ospina. Senza quell'errore, probabilmente la gara sarebbe finita 0-0 .
Ad ogni modo, per abnegazione e per la grinta mostrata, il Cagliari meritava qualcosa in più di un Napoli, senza grinta, indolente e senza la volontà per vincere la gara. Anche per la stanchezza della partita di coppa a Barcellona, di 3 giorni prima. Napoli, che sembrava in gita sul lungomare del Poetto di Cagliari!"

Come vedi il Napoli nella corsa scudetto, in queste ultime 12 giornate? Quali sono i punti a favore ed i punti a sfavore della squadra di Spalletti?

"Se il Napoli, gioca come sul terreno cagliaritano, le prossime gare, lo scudetto lo vedrà col cannocchiale! Se con i rientri dei tanti assenti (nessuna squadra in questo campionato, ha patito tantissime assenze come il Napoli) il Napoli, ritroverà la tranquillità e la quadratura del cerchio, potrà lottare fino alla fine per mettere le mani su questo scudetto, che sarebbe il 3° della sua storia. La qualità e l'organizzazione di gioco non mancano di certo alla compagine partenopea". 

Conosci bene Walter Mazzarri, considerata la sua lunga permanenza sulla panchina partenopea. Che differenze trovi tra il Mazzarri di Napoli e quello visto a Cagliari finora?

"Walter, mio amico, a Napoli era molto più giovane, intraprendente e grintoso . Contribuì molto nel riportare il Napoli in Champions League e mise sotto anche squadroni come il Chelsea che battè al San Paolo con un netto 3-1. Chelsea che poi vinse quella Champions League.

Adesso a 61 anni, è molto più maturo e tranquillo, anche come lo stare in panchina! Deve solo levarsi il vizio di fare spesso il piangina! Non è più il caso a quell'età!

Ad esempio ieri protestava per un presunto rigore per un mani di Mario Rui, che in realtà era stato spinto da un calciatore rossoblù e quindi è giustamente era stata fischiata una punizione a favore del Napoli, come hanno certificato tutte le moviole e anche il Var. Inutile aggrapparsi a queste cose, specie senza alcun fondamento, come nel caso di ieri sera!"

Un altro doppio ex è Adam Ounas, che nella passata stagione non è riuscito ad esprimersi a Cagliari. Come giudichi l'Ounas visto finora a Napoli? Può essere un arma in più per il Napoli?

"Ounas deve maturare. È un giocatore da grandi colpi ma discontinuo. Può diventare un protagonista di un grande club come il Napoli ma per adesso non lo è. Credo sia anche un difetto di personalità".

Come vedi il Cagliari in questo rush finale di stagione?

"Ritengo che il Cagliari si salverà e questo è anche il mio sincero augurio. Anche se non sarà semplicissimo.
I tifosi rossoblù, a mio avviso, meritano un Cagliari da qualificazione in Europa League, ogni stagione e non certo sofferte salvezze ogni anno, come una  qualsiasi squadra provinciale!
Non va assolutamente bene così.
Bisogna costruire e non improvvisare come negli ultimi anni!
Mettere su una buona squadra, da rafforzare con oculatezza e competenza , anno dopo anno, per regalare le giuste soddisfazioni che meritano i tifosi del Cagliari e di tutta la bella Sardegna".


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