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ESCLUSIVA TC - MASSIMO PAGANIN: "Cagliari, col Napoli risultato bugiardo. Mi sono piaciuti l'atteggiamento e l'aggressività dei rossoblù, ma bisogna lavorare sulle disattenzioni individuali. Nicola sta costruendo una nuova mentalità"

di Matteo Bordiga

Ex difensore di ottimo livello, oggi Massimo Paganin è opinionista e commentatore tecnico presso le reti Mediaset. Riguardo alla sfida di ieri tra Cagliari e Napoli, la sua idea è chiara e limpida: il divario di quattro reti tra le due squadre è stato in primis frutto di errori individuali e di reparto, e non rispecchia affatto i valori assoluti espressi dal campo.

Massimo, il tabellino dice Cagliari-Napoli 0-4. Come va analizzata, nel dettaglio, la gara dell’Unipol Domus?

 “La partita è stata decisa dalla qualità tecnica dei singoli. E dagli errori individuali dei rossoblù. Il Cagliari a mio parere per un’ora ha disputato un’ottima partita, soprattutto sul piano del ritmo e dell’intensità. Il Napoli è andato in affanno e in più di una circostanza ha rischiato di subire gol. Insomma, fino al 2-0 di Kvara i padroni di casa hanno tenuto ampiamente testa ai partenopei. E credo che questo sia esattamente l’atteggiamento che Davide Nicola pretende dai suoi giocatori, a prescindere dall’avversario che di volta in volta affrontano.

In generale la prestazione del Cagliari va analizzata al netto del risultato, perché spesso nelle partite di calcio i risultati sono bugiardi: il Napoli nel complesso ha meritato di vincere, per la qualità che ha espresso. Ma il 4-0 ovviamente non ci sta, per cui ripeto: Nicola deve essere contento dell’approccio e dell’atteggiamento mostrati dalla sua squadra. Ci sono sicuramente alcune cose sulle quali occorre lavorare: mi pare che l’imprinting tattico sia quello di un 3-4-2-1, con due trequartisti dietro alla punta centrale. Il mister sta ancora sistemando e mettendo a punto l’assetto del suo Cagliari, ma sono convinto che la strada intrapresa sia quella giusta.”

Qual è il difetto principale che finora la squadra ha palesato e che va corretto, se l’obiettivo è quello di vivere un campionato tranquillo?

“Bisogna lavorare sulle disattenzioni difensive, che purtroppo contro certe squadre possono rivelarsi esiziali. D’altronde siamo appena a metà settembre, ragion per cui ci sarà ancora da aspettare prima di vedere un Cagliari rodato e collaudato. C’è un percorso preciso da fare, ma con questa intensità e con questa aggressività i presupposti per ottenere buoni risultati – e salvarsi tranquillamente - ci sono tutti. A patto che i rossoblù mantengano lo stesso atteggiamento contro tutti gli avversari, non solo contro le big. Questo sarà fondamentale: la squadra non dovrà mai smarrire la propria identità.

Alcune trovate tattiche stanno dando dei buoni frutti: l’impiego di Zappa tra i tre della difesa, ad esempio. Contro il Napoli il laterale rossoblù, che solitamente agisce da quinto o da terzino, in quella posizione non mi è dispiaciuto. Lo stesso Mina, contro Lukaku, se l’è cavata molto bene. E quando perdi 4-0 ma i tuoi difensori fanno una buona partita vuol dire che sono stati gli errori individuali a condizionare fortemente l’esito della gara. Ad ogni buon conto, le prossime due sfide – quella all’Empoli e il match di Coppa Italia contro la Cremonese – saranno fondamentali per proseguire nel lavoro di costruzione della nuova mentalità, che in questo momento deve essere la priorità assoluta del club isolano.”


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