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ESCLUSIVA TC - MARCO BALLOTTA: "Il Cagliari ha compiuto un mezzo miracolo. Nicola è il mister giusto per ripartire: ha l'esperienza per togliersi di dosso l'etichetta di deus ex machina da subentrante. La rosa va migliorata in tutti i reparti"

di Matteo Bordiga

È stato uno dei portieri più longevi della storia del calcio italiano. Essenziale e concreto, anteponeva l’efficacia e il pragmatismo alla spettacolarità del gesto atletico. Marco Ballotta negli anni ha difeso, tra le altre, le porte di Inter, Parma, Lazio e Brescia. Sempre con la stessa affidabilità e continuità di rendimento.

Marco, secondo lei il campionato di serie A ha emesso verdetti giusti e condivisibili riguardo la lotta per evitare la retrocessione? O in serie B è sceso qualcuno che, in fondo, non lo meritava?

“Alla fine i risultati rispecchiano la realtà dei fatti. La retrocessione del Frosinone, sinceramente, mi ha un po’ meravigliato, perché pur avendo accumulato un buon margine di vantaggio l’undici gialloblù non si è giocato bene le sue carte. Poi nell’ultima partita contro l’Udinese non gli è girata nella maniera giusta. L’unico appunto che posso fare al tecnico dei ciociari è che, in alcune situazioni, la sua squadra ha pensato più al bel gioco che a portare a casa i tre punti. Quando lotti per salvarti devi, per forza di cose, essere un po’ più concreto.

Il Cagliari, da par suo, ha fatto non dico un miracolo, ma qualcosa di molto simile. Il vero prodigio l’ha compiuto il Verona, che a un certo punto sembrava di fatto retrocesso; in più la squadra ha cambiato completamente pelle, perché a gennaio sono andati via un sacco di giocatori chiave. Ciononostante Baroni è riuscito a trovare la quadra, schierando tutte le settimane un undici credibile e meritando largamente, alla lunga, la permanenza in serie A. Si è perfino tolto lo sfizio di far giocare bene l’Hellas in una situazione di totale emergenza. Insomma, il tecnico fiorentino ha compiuto un’impresa della quale certamente si ricorderà per il resto della sua vita.”

Le chiedo un parere specifico sul futuro del Cagliari: il nuovo tecnico sarà quasi certamente Davide Nicola, che si porta addosso l’etichetta di deus ex machina della lotta salvezza quando subentra a stagione in corso. Secondo lei saprà stupire anche plasmando la squadra fin dal ritiro precampionato?

“Nicola è certamente un allenatore adatto a guidare formazioni che devono conservare la categoria. Questo è fuori dubbio. Certo che, bisogna ammetterlo, non ha mai avuto l’occasione di lottare per obiettivi diversi e più ambiziosi. In ogni caso, penso che abbia l’esperienza giusta per scrollarsi di dosso questa etichetta che lo accompagna da troppo tempo. Il tecnico, in generale, deve avere il tempo di forgiare la sua squadra fin dall’inizio. Sono sicuro che Nicola sia il mister giusto per il Cagliari.”

Parlando invece della rosa rossoblù, lei dove interverrebbe con maggiore urgenza per puntellarla e per migliorarla dal punto di vista tecnico e caratteriale?

“Io dico che il Cagliari va potenziato in tutti i reparti, se c’è la possibilità di farlo: l’anno scorso i sardi hanno rischiato la retrocessione fino alla penultima giornata, quindi sicuramente c’è tanto da migliorare. Se la società vorrà soffrire di meno dovrà operare bene sul mercato: dei rinforzi mirati dalla difesa all’attacco sarebbero un toccasana. Vedremo come andrà la campagna acquisti; intanto è fondamentale, lo ribadisco, ripartire da un allenatore come Davide Nicola.”


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