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ESCLUSIVA TC - FAUSTO ROSSINI: "Non mi aspettavo retrocedesse il Sassuolo. Il Cagliari ha meritato la salvezza in virtù del suo girone di ritorno. Ora ai rossoblù serve un uomo in grado di mandare in porta gli attaccanti e un bomber in più"

di Matteo Bordiga

Ha fatto parlare di sé ed è assurto alla ribalta nazionale soprattutto negli anni in cui ha vestito la maglia dell’Atalanta, compagine che l’aveva a lungo allevato nel suo prolifico – e munifico – settore giovanile. Il resto della sua carriera l’ha speso soprattutto tra Sampdoria, Bologna e Livorno.

Fausto Rossini, marcantonio di quasi 1 metro e 90, non è mai stato il classico bomber da 15-20 gol stagionali. Segnava soprattutto reti pesanti, anche se non numerose; tuttavia la sua presenza al centro dell’attacco era un monito costante per i difensori avversari, perché le palle alte erano quasi tutte sue e, inoltre, sapeva offrire preziose sponde e fungere da boa per i compagni del reparto avanzato.

Fausto, l’esito della lotta salvezza – che quest’anno in serie A si è protratta fino all’ultimissima giornata – l’ha sorpresa o, tutto sommato, il verdetto del campo ha rispecchiato i valori mostrati durante la stagione?

“Francamente l’unica squadra che non mi aspettavo retrocedesse è il Sassuolo. Pensavo che la lotta fosse più una questione tra Empoli e Udinese, che invece alla fine si sono salvate entrambe.”

Cosa può essersi inceppato nei meccanismi, ben oliati negli anni, del Sassuolo? L’assenza prolungata di Domenico Berardi basta a spiegare un crollo così verticale?

“Direi di no, però sicuramente quando hai in rosa il giocatore che con l’assist decisivo può risolverti la partita – e sei una squadra che viaggia costantemente a livelli medio-bassi – le sue giocate possono garantirti quei punti in più, magari anche pochi, che alla fine vogliono dire salvezza.”

Che idea si è fatto sul Cagliari di Claudio Ranieri? I sardi hanno disputato un torneo da Giano Bifronte: girone d’andata pessimo, girone di ritorno molto più positivo. Alla fine hanno meritato di rimanere in serie A o hanno per lo più approfittato delle defaillance, in particolare, di Sassuolo e Frosinone?

“In effetti sia il Frosinone che il Sassuolo hanno dilapidato nel girone di ritorno quanto costruito nella prima parte della stagione. Ma io sono contento in primis per Claudio Ranieri, e poi per il Cagliari. Sicuramente la salvezza è stata meritata, in virtù di un girone di ritorno condotto col vento in poppa. Ricordo soprattutto le vittorie contro Bologna e Atalanta e i pareggi con Inter e Juventus.”

Adesso in casa rossoblù è tempo di pensare al futuro. E il futuro ha un nome ben preciso: quello di Davide Nicola. È l’uomo giusto per una piazza che vorrebbe tanto crescere e alzare un tantino l’asticella?

“Penso di sì. Di sicuro lui è abituato a soffrire: ricordo la salvezza strappata un paio d’anni fa a Salerno e poi quella ottenuta nell’ultimo campionato sulla panchina dell’Empoli. Ha sempre portato a casa il risultato, e per conto mio è un ottimo tecnico. Auguro ai tifosi del Cagliari di vivere una stagione più serena e, magari, di acciuffare la salvezza con qualche giornata d’anticipo.”

Fausto, a suo avviso dove va prioritariamente rafforzata la rosa di una squadra che l’anno scorso ha subito moltissime reti e che ha palesato, a fasi alterne, più di qualche difficoltà nella costruzione del gioco?

“Sicuramente servono elementi in grado di dettare l’ultimo passaggio agli attaccanti: gente in grado di creare limpide occasioni da gol. Mi riferisco a profili come quello di Nicolas Viola, che a quanto ho letto tra l’altro dovrebbe rinnovare il contratto. Poi è vero che nessun attaccante, nell’ultimo campionato, si è avvicinato alla doppia cifra, ma a mio avviso un bomber nell’organico rossoblù c’era e rispondeva al nome di Gianluca Lapadula. Purtroppo l’italoperuviano ha vissuto un’annata travagliata, tra infortuni e quant’altro. Un po’ come Pavoletti, che ciononostante in alcune gare è riuscito a lasciare il segno. Ad ogni modo un attaccante in più andrà inserito in sede di calciomercato, per potenziare il reparto.”


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