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ESCLUSIVA TC - EMANUELE BELARDI: "Il Cagliari allo Stadium ha fatto una partita di gran cuore. Contro il Torino serviranno carattere e pragmatismo. Quella sarda è una buona squadra: manca ancora qualcosa sulle fasce. Viola sa cambiare le partite"

di Matteo Bordiga

Emanuele Belardi, ex portiere – tra le tante altre squadre – di Napoli, Reggina e Juventus, analizza il match di domenica scorsa tra Juve e Cagliari e, più in generale, il percorso che potrebbe compiere la squadra di Davide Nicola da qui in avanti in campionato.

Emanuele, a suo avviso il pareggio ottenuto dal Cagliari all’Allianz Stadium è stato meritato o la Juventus ci ha messo del suo per favorire la rimonta rossoblù?

“Direi entrambe le cose. Va dato atto al Cagliari di aver disputato una partita attenta e di gran cuore. Inoltre non ha mai rinunciato a provare a pareggiare, e alla fine è stato premiato. Un punto ottenuto a Torino contro la Juve è tanta roba.”

In cosa è mancata la Juventus, che forse nel secondo tempo ha pensato più ad amministrare il risultato che a chiudere la partita?

“Diciamo che quando una big affronta una squadra che lotta per salvarsi la vittoria del top team viene sempre data per scontata. Ma bisogna essere cinici, cattivi, decisi nello sfruttare le occasioni che si riesce a creare. La Juve col Cagliari ha giocato un po’ al gatto col topo, ma di fatto ha avuto la colpa di non mettere mai in ghiaccio la partita.”

Cosa servirà ai rossoblù di Nicola per fare punti, alla ripresa del campionato, all’Unipol Domus contro il Torino? I granata saranno privi del loro bomber principe Duvan Zapata, ma a livello di collettivo rappresentano comunque un ostacolo notevole per gli isolani.

“Io nella mia carriera ho lottato tanti anni in serie A per mantenere la categoria. Quando devi salvarti occorre badare al sodo: il Cagliari in casa deve ottenere quanti più punti possibile, per cui o con una partita sporca o con una prestazione brillante dovrà fare di tutto per avere la meglio sul Toro. Servirà un match attento e di carattere. Sarebbe importante non subire gol: i granata non avranno a disposizione Zapata, e questa per loro è una grossa perdita. Sarà un handicap del quale il Cagliari dovrà approfittare.”

Per quello che ha visto finora ritiene che i sardi abbiano le potenzialità per centrare una salvezza meno tribolata rispetto a quella della scorsa stagione?

“Il campionato quest’anno è molto tosto e competitivo. Anche salvarsi all’ultima giornata andrebbe bene. Il Cagliari ha un buon allenatore e degli ottimi calciatori: forse manca ancora qualcosa sulle fasce, soprattutto a livello difensivo. Un giocatore molto importante per Nicola è Viola: ho visto la gara di Coppa Italia contro la Cremonese, e quando è entrato Nicolas la squadra ha decisamente svoltato. Io l’ho visto crescere fin dai tempi della Reggina: ha fatto un’ottima carriera e garantisce grande qualità dalla metà campo in avanti. Un po’ come Gaetano. Io credo che gli elementi di qualità dovrebbero giocare sempre.”

Una possibile soluzione tattica, per far coesistere Viola e Gaetano, potrebbe essere quella di schierare il primo come regista e il secondo come trequartista. La manovra offensiva del Cagliari ne trarrebbe grande beneficio.

“Nicolas del resto nasce proprio come regista. Da giovane era un play, poi l’hanno avanzato nella posizione di trequartista per via delle sue doti tecniche. Ma lui può ricoprire tanti ruoli: oggi potrebbe fare pure la mezzala. A parte Matteo Prati, è l’unico nella rosa del Cagliari che può dettare i tempi della manovra.”


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