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ESCLUSIVA TC - ARTURO DI NAPOLI: "Nicola ama aggredire gli avversari e affrontarli a viso aperto. Ma col Napoli sarà dura: i partenopei col passare del tempo assomiglieranno sempre di più al loro tecnico Antonio Conte"

di Matteo Bordiga

Lo chiamavano “Re Artù”. Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, col suo estro funambolico, con la sua imprevedibilità e con le sue prodezze balistiche fece la fortuna di tante squadre: dall’Empoli al Venezia, dal Messina alla Salernitana.

Arturo Di Napoli aveva una di quelle qualità che mettono tutti d’accordo: la classe cristallina. E deliziava le platee di tutta Italia con giocate al contempo fantasiose e incisive. Indossò anche la maglia del Napoli, prossimo avversario in campionato del Cagliari, dal 1995 al 1997.

Arturo, che Napoli scenderà in campo domani sera all’Unipol Domus? Quali sono le aspettative dei partenopei per questa sfida?

“Intanto va detto che una vittoria come quella ottenuta dal Napoli contro il Parma nello scorso turno di campionato accresce l’autostima e regala entusiasmo a tutto l’ambiente. Gli azzurri sono in continua crescita: più andranno avanti e più assimileranno la filosofia di Conte, diventando sempre più pericolosi per qualsiasi avversario. La sosta poi ha sicuramente consentito al tecnico pugliese di rimettere un po’ tutte le cose a posto. In più mancava l’attaccante, ed è arrivato. Insomma, per il Cagliari sarà un match estremamente complicato.”

Dal punto di vista del Cagliari, invece, qual è l’atteggiamento da adottare nell’approcciarsi a una gara simile?

“Io posso testimoniare che giocare a Cagliari non è mai facile per nessuno. In quello stadio c’è un’atmosfera particolare, difficile da metabolizzare per gli avversari dei rossoblù. A me poi piace molto Nicola: è un tecnico che porta avanti la sua filosofia di gioco a prescindere dall’avversario che di volta in volta incontra. Sa perfettamente che domani dovrà fare la partita perfetta per portare a casa dei punti, ma non parte certo battuto. Tra l’altro stimo anche il direttore sportivo Bonato: ha costruito una squadra perfettamente congeniale alla mentalità di Davide Nicola.”

Nicola e Ranieri sono due tecnici sostanzialmente diversi, per scuola di pensiero e approccio alle partite?

“La differenza tre i due la fa innanzitutto il numero di panchine collezionate. Ranieri è uno che nelle difficoltà trova sempre la soluzione giusta. È uno che sa sempre come motivare i suoi calciatori, quali corde toccare. Non che Nicola non sappia farlo, ma naturalmente deve accumulare ancora tanta esperienza. Ad ogni modo, il suo approccio è molto diverso da quello di Ranieri: il tecnico piemontese propugna un calcio aggressivo e propositivo e cerca sempre di giocarsela a viso aperto con tutti, pur rispettando la forza degli avversari. Del resto appartiene a un’era diversa rispetto a quella di Claudio. Tuttavia, se Ranieri ha chiuso a Cagliari un ciclo meraviglioso, Nicola ne può aprire un altro. Quest’anno i rossoblù dovranno soffrire, ma ci sono tutti i presupposti affinché la missione-salvezza venga condotta in porto.”


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