.

ESCLUSIVA TC - ANTONIO LANGELLA: "Al Cagliari dopo tre partite manca qualche punto. Contro il Lecce non ha fatto abbastanza per pareggiare e poi magari vincere. Ma ci sono le premesse per disputare una stagione da protagonisti"

di Matteo Bordiga

Un attaccante con le sue caratteristiche avrebbe fatto molto comodo al Cagliari attuale: veloce come un fulmine, imprendibile negli spazi, abile nel rifornire e nell’assistere la prima punta e, per giunta, dotato di uno spiccato senso del gol.

Antonio Langella, grande protagonista nel Cagliari capitanato da Gianfranco Zola - capace di centrare una sensazionale promozione in A battagliando nella serie B più competitiva di ogni epoca - dice la sua sull’avvio di campionato dell’undici allenato da Davide Nicola, dispensando pillole di positività e di ottimismo.

Antonio, come ha visto i ragazzi di Nicola nelle prime tre uscite stagionali contro Roma, Como e Lecce?

“Alla luce di quanto visto in campo, secondo me al Cagliari manca qualche punto. Anche contro il Como, per capirci, non ha giocato male, tanto che ha avuto l’occasione per portarsi sul 2-0. E col Lecce i rossoblù avrebbero dovuto raccogliere almeno un punto. Insomma, è stato un avvio di campionato piuttosto in salita.”

In casa dei salentini il Cagliari, nonostante la superiorità numerica goduta per tutto il secondo tempo, non ha costruito un gran numero di palle gol per pareggiare la partita. Sono mancate un po’ di intensità e di convinzione nella ripresa, oltre a un pizzico di qualità dalla trequarti in su?

“Siamo all’inizio del campionato, quindi i giocatori avvertono ancora i carichi di lavoro derivanti dalla preparazione estiva. In undici contro dieci mentalmente ti convinci di poter recuperare e anche vincere la partita, e invece poi magari ti manca sempre l’ultimo step per arrivare al gol. Il Cagliari, nonostante tutto il secondo tempo disputato con un uomo in più, ha stentato e ha costruito poche palle gol, per quanto clamorose. Paradossalmente è stato il Lecce, in contropiede, ad andare vicino al 2-0. Purtroppo sono quelle partite che nascono e finiscono in un certo modo, e non c’è niente da fare. Però il Cagliari ha tutte le chance per rialzarsi, soprattutto grazie al carisma e alla personalità del suo allenatore. Certo due punti in tre partite sono un po’ pochini.”

Il gioco di Nicola è sensibilmente diverso da quello di Ranieri. A tratti, specie nel primo tempo contro la Roma, si è vista la mano del nuovo allenatore. Magari questi alti e bassi iniziali sono dovuti anche alle fisiologiche difficoltà che la squadra sta incontrando nel recepire e nell’assimilare le nuove idee tattiche, non crede?

“So molto bene, anche per esperienza personale, che non è mai facile adattarsi rapidamente al gioco proposto da un nuovo allenatore. Specie se le idee del mister appena arrivato si discostano notevolmente da quelle del suo predecessore. È dura cambiare pelle – e identità – dopo aver giocato sempre, per diversi anni, in un determinato modo. E Nicola sposa un calcio completamente diverso da quello di Ranieri: punta tantissimo sul ritmo e sull’aggressività, e in più non molla mai fino al novantacinquesimo. Insomma, ci vorrà un po’ di tempo per vedere il vero Cagliari.”

Antonio, domenica 15 settembre all’Unipol Domus andrà in scena Cagliari-Napoli. Che partita sarà?

“Per il Cagliari il Napoli sarà uno scoglio durissimo da superare. La formazione partenopea ha fatto grandi acquisti, alcuni proprio negli ultimissimi giorni di mercato. Però se i rossoblù riusciranno ad assimilare e ad esprimere al meglio le idee di Nicola, con annessi i movimenti e i meccanismi da riproporre in campo, anche per gli uomini di Conte non sarà una passeggiata. L’ho detto e lo ripeto: Luperto e compagni hanno le potenzialità per fare un ottimo campionato. Devono solo imparare a conoscersi e metabolizzare il calcio propugnato dal nuovo tecnico.”


Altre notizie
Venerdì 22 novembre
PUBBLICITÀ