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METEORE ROSSOBLU' - Cagliari, ti ricordi di Flavio Chiti?

di Giancarlo Cornacchia

Durante l’estate 1991 la famiglia Orrù riorganizza la squadra dopo la partenza dell’allenatore protagonista della magica cavalcata dalla C1 alla A, Claudio Ranieri. Il ds Carmine Longo non ha dubbi: Massimo Giacomini è il nome giusto per la panchina rossoblù. La dirigenza, d’altro canto, vorrebbe ingaggiare Carlo Mazzone, ma vista l’insistenza del direttore sportivo salernitano si decide per il tecnico di Udine.

Per sopperire alle partenze di Cornacchia, Pulga e Valentini, il buon Carmine punta sul risparmio intelligente portando alla causa rossoblù i vari Gaudenzi, Bisoli, Pistella ed un certo Flavio Chiti. Di professione difensore centrale, di proprietà del Torino, il ventenne si mette subito a disposizione dei più esperti compagni, pronto a coglierne i suggerimenti.

Esordisce il 26 gennaio 1992 durante Sampdoria-Cagliari terminata con il risultato di 1-1. Sette giorni dopo Mazzone, che nel frattempo aveva sostituito Giacomini, lo lancia titolare nella sfida interna contro il Milan.

Il suo avversario diretto è nientemeno che Marco Van Basten e Flavio resiste per 50 minuti: l’olandese si sveglia dal torpore e realizza una tripletta in pochi minuti.

Nel secondo dei tre goal Chiti è protagonista di un ingenuo fallo di mano che costringe l’arbitro ad assegnare un penalty. La partita si chiuderà 1-4 a causa della realizzazione di Massaro.

Nel corso della stagione raccoglierà un altro gettone di presenza e chiuderà la stagione a quota tre. Rientrato alla base, il Torino verserà nelle casse del Cagliari la cifra di 400 milioni a titolo premio per la crescita del giocatore. Oggi il buon Flavio fa l'allenatore.


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