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Cagliari, la sfortunata esperienza rossoblù (e non solo) di Fabian Carini

di Vittorio Arba

Facciamo un viaggio nel passato, tra i numerosi "bidoni" e le "meteore" che hanno vestito la maglia del Cagliari: oggi parliamo di Hector Fabian Carini Hernández, meglio noto come Fabian Carini, portiere uruguaiano nato nel 1979. Fin dalla giovane età considerato uno dei portieri più promettenti al mondo, Carini debutta a soli 17 anni nel massimo campionato uruguaiano con il Danubio. Nel 1999 si fa notare al Mondiale Under 20, attirando l'attenzione dei club europei e debuttando con la Nazionale maggiore.

Nell'estate del 2000 arriva in Europa, acquistato dalla Juventus per 17 miliardi di lire. Tuttavia, nelle sue due stagioni a Torino, colleziona solo sei presenze nelle coppe senza mai esordire in Serie A. Dopo il Mondiale del 2002, viene mandato in prestito per due stagioni allo Standard Liegi, prima di essere ceduto all'Inter nell'estate del 2004 come parte dello scambio con Fabio Cannavaro. Nella stagione 2004-05, gioca solo quattro partite con l'Inter, distinguendosi negativamente nella semifinale di Coppa Italia contro il Cagliari.

Proprio il Cagliari lo acquista in prestito nella stagione 2005-06: Carini parte come titolare, ma dopo due prestazioni deludenti contro Milan e Siena, viene relegato in panchina dall'allora tecnico Ballardini, che gli preferisce Andrea Campagnolo, fino all'arrivo di Chimenti a gennaio. Nel 2006, dopo solo 8 presenze, viene rispedito alla Juventus, che non lo utilizza mai, fino al suo addio nel 2007, quando si trasferisce al Murcia in Segunda Division spagnola. Successivamente, intraprende un lungo peregrinare in Sudamerica, vestendo le maglie di Atletico Mineiro, Peñarol, Quito e Juventud, prima di concludere la carriera nel 2016 a 37 anni con il Santiago Wanderers.


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