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Antonio Esposito, da regista a... conduttore tv

di Christian Seu

Per dare il giusto apporto di fosforo al Cagliari di Gianfranco Bellotto, che veleggia a ridosso della zona promozione in serie B, Massimo Cellino decide di regalare all'allenatore veneto un sapiente centrocampista proveniente dalla Svizzera. Piede educato e grande visione di gioco, Antonio Esposito approda in Sardegna nel gennaio del 2001. Le alternative in mediana scarseggiano: ci sono l' emergente Daniele Conti e l'ex Torres Seba Pinna, c'è Nelson Abeijon e ci sono i baby Soro e Carrus. Ma a Bellotto manca il regista classico, che arriva dal Grasshoppers. L'impatto col campionato italiano è dei migliori: Tony si cala perfettamente nella parte e prende per mano il Cagliari, segnando addirittura il gol del 3-2 nel match casalingo contro il Treviso del 4 febbraio.

I rossoblù, partiti fortissimo, calano alla distanza. Il 26 febbraio si chiude l'esperienza sarda di Bellotto, sostituito da Materazzi. Il tecnico isolano vede poco Esposito, che torna a scaldare la panchina, concludendo la prima stagione in Sardegna con 11 presenze. Arriva il profeta Antonio Sala che porta con sè i pupilli Colasante e Cavallo: per Esposito c'è spazio in Coppa Italia, poi nelle ultime battute del calciomercato estivo il presidente Cellino lo cede al Basilea che a sua volta lo gira - nel 2003 - in Francia in prestito al Saint Etienne, dove disputa una buona stagione (24 presenze) prima di rientrare a corte della formazione allenata da Christian Gross.  Nel 2004 tenta nuovamente l'avventura italiana nel Varese, in C1, chiudendo la propria esperienza dopo appena 6 mesi e 5 presenze. Torna al Lugano,  squadra che l'aveva cresciuto e lanciato nei professionisti, per chiudere la propria carriera da calciatore nel 2005.

Antonio Esposito rimane tuttavia nel mondo del calcio: da regista in campo si trasforma in anchorman, curando e conducendo apprezzati programmi sportivi su RSI (la Rai svizzera) e Teleticino.


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