Antonio Criniti, eroe per una notte
Parli di Antonio Criniti ed immediatamente la mente torna indietro nel lontano 1994: è il 30 marzo e in un Sant'Elia stracolmo di gente si gioca la semifinale di coppa UEFA Cagliari-Inter. A metà del secondo tempo, con i rossoblu sotto per 1-2, il tecnico Bruno Giorgi decide di aumentare il peso del suo attacco e manda in campo il piccolo attaccante di Pinerolo: a lasciargli il posto è un certo Massimiliano Allegri. Iniziano a piovere fischi dagli spalti. Qualcuno dice "Ma no! Criniti no!", ma al minuto 82 il buon Antonio si rivela l'uomo della provvidenza: Nicolò Napoli riceve palla sulla destra, un'occhiata al centro e cross immediato sulla quale stacca in maniera imperiosa proprio lui. Walter Zenga è battuto ed il Sant'Elia esplode come non mai! Corsa impazzita di Criniti verso la Curva Nord ed abbraccio di tutti i compagni. Alla fine ni rossoblu riuscirono a trovare pure il terzo goal grazie a Giuseppe Pancaro regalando ai propri tifosi una serata di festa e gioia. "Io sono un rincalzo ed il mio compito è quello di farmi trovare sempre pronto. A volte va bene, altre no, ma oggi è andata piuttosto bene", disse umilmente al termine della gara. Pescato da Carmine Longo dal Catanzaro nell'estate del 1991, Criniti era inizialmente chiuso da Daniel Fonseca e Andrea Pistella, ma a causa dei continui infortuni dell'uruguaiano, ma soprattutto dall'evanescenza dell'ex centravanti del Barletta, riuscì a trovare parecchio spazio anche dal primo minuto. Bellissimo, ma inutile, il suo primo goal in serie A allo Zaccheria di Foggia: sinistro da fuori area sotto l'incrocio dei pali che rese meno amara la sconfitta per 3-1 contro la terribile matricola di Zeman. Un altro goal, stavolta importante, al Del Duca di Ascoli quando corregge a rete di testa un cross proveniente da destra. Il Cagliari vince per 1-3 contro i bianconeri ed ottiene la quasi matematica salvezza. Durante le successive due stagioni Antonio non scala le "gerarchie" anche a causa di una scarsa confidenza con il goal: solo due, contro Brescia e Parma, oltre alla già citata realizzazione nella semifinale di coppa. Dopo la cessione al Palermo, Criniti iniziò un lungo pellegrinaggio che lo porterà a girare diverse squadre, soprattutto in serie B. Appese le scarpette al chiodo diventa allenatore alternando questa attività con quella di dirigente.