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1970, quando Lo Bello disse a Riva: "Se avessi sbagliato il rigore lo avrei fatto ripetere!"

di Giancarlo Cornacchia

Il 15 marzo del 1970 potrebbe essere definitiva la data simbolo per i tifosi rossoblù, seconda soltanto al 2 aprile (giorno della certezza matematica del tricolore. Allo stadio stadio Comunale di Torino andò in scena Juventus-Cagliari, una gara a dir poco epica, una sorta di copione che sembrò scritto da uno sceneggiatore di Hollywood. Due squadre che si affrontarono all'ultimo sangue per darsi l'ultimo slancio decisivo verso lo scudetto. Dopo il primo tempo terminato sull'1-1 grazie alla "splendida" autorete di Niccolai ed al pareggio di Riva, nella ripresa qualcuno volle prendersi il proscenio: Concetto Lo Bello da Siracusa, l'arbitro (probabilmente il migliore che l'Italia abbia generato) chiamato a dirigere, di fatto, la partita dell'anno. Prima concede un calcio di rigore alla Juventus per fantomatica trattenuta di Martiradonna su Leonardi: Haller esalta i riflessi di Albertosi, ma Lo Bello fa ripetere tra gli insulti copiosi dei rossoblù. Anastasi, con sommo sprezzo del ridicolo, realizza, portando in vantaggio i suoi. "Continuate a giocare", continuava a dire Lo Bello ai giocatori del Cagliari, "buttate la palla in area!" A dieci minuti dalla fine altro fantomatico fallo: "cintura" di Salvadore su Riva, e per il fischietto siciliano è calcio di rigore, per la più classica delle compensazioni. Il campione di Leggiuno realizza, con brivido, e, nel tornare a centrocampo si volle togliere una soddisfazione: "Lo Bello, ma se avessi sbagliato?" Ecco la risposta: "Tranquillo Riva! Lo avrei fatto ripetere!"


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