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Pedullà: “Rocchi non è all'altezza. Giua imbarazzante, ultime direzioni allucinante. Di Bello andava fermato dopo Lazio-Milan”

di Vittorio Arba

Tramite il proprio canale Youtube, il giornalista Alfredo Pedullà è parso decisamente critico riguardo la classe arbitrale, in particolare sugli episodi da moviola di Como-Verona e Milan-Lecce. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Oggi vorrei toccare un argomento che per me è sempre stato scottante, inquietante, insopportabile. Nessuno sembra fare nulla al riguardo: sono tutti intoccabili, tutti più bravi, tutti migliori. Quante volte avete sentito la frase "gli arbitri italiani sono i più bravi del mondo"? È assurdo, ma non è vero. Non è vero perché io parto da un presupposto: noi, se sbagliamo, veniamo fermati. Ma gli arbitri? Nessuno li ferma. Nell'ultimo turno sono accaduti fatti inquietanti, conferma assoluta dell'inadeguatezza del vertice federale, che non ha gestito al meglio la situazione. Tutto parte dall'alto, con un designatore come Rocchi, che a mio avviso non è all'altezza. Il movimento arbitrale andrebbe commissariato, ma nessuno lo fa. Siamo sempre bravi a rimandare a domani ciò che deve essere fatto oggi.

Eppure, sono successe cose gravi che potrebbero allontanare i tifosi dal calcio. Non è ammissibile assistere a certi episodi. Prendiamo ad esempio l'arbitraggio di Giua durante Como-Verona: perché nessuno è intervenuto per fermare quello che sembrava un errore evidente? Gli arbitri, come tutti, possono sbagliare, nessuno mette in dubbio questo. Non si critica la persona, ma qui parliamo di un arbitro imbarazzante. Suslov è intervenuto e ha subito fallo, ma invece di correggere l'errore, l'arbitro lo ha espulso. E il VAR? Dicono che non può intervenire in certi casi, ma allora a cosa serve? Suslov non doveva essere espulso, e l’arbitro ha preso decisioni inspiegabili, persino rivedendo alcune azioni al VAR.

Non è la prima volta che Giua commette errori gravi, e non è il solo. Anche altri arbitri sembrano intoccabili, nonostante errori reiterati e spesso clamorosi. Prendiamo ad esempio il caso di Zufferli, che ha espulso Bartesaghi durante Milan-Lecce per un intervento che, a detta di molti, non meritava neanche un'ammonizione. Errori così, se accadessero in una partita decisiva come un Milan-Juve o un Inter-Roma, potrebbero cambiare il risultato finale.

Il vero problema è che certi errori vengono lasciati correre. Anche quando un arbitro viene "punito", lo mandano ad arbitrare in Serie B, come se fosse una punizione. Ma la Serie B non è un campionato di secondo livello; merita rispetto. E il VAR, in tutto questo, dovrebbe correggere questi errori evidenti, ma a volte sembra non fare altro che aumentarli. A proposito del VAR, ricordiamoci chi era al VAR durante Como-Verona: Di Bello. E qui abbiamo la prova provata di come certi arbitri possano continuare a sbagliare senza che nessuno li fermi. Di Bello è lo stesso arbitro di Lazio-Milan, ricordate? Già in quell’occasione avrebbe dovuto essere fermato, invece lo hanno mandato in Serie B come "punizione", ma perché la Serie B dovrebbe essere considerata una punizione? È un campionato prestigioso, non una serie di scapoli e ammogliati. Di Bello, però, non è stato fermato; lo hanno mandato al VAR, e guardate cosa è successo anche lì.

Episodi come quelli di Giua, Zufferli e tanti altri sono la prova di un sistema che non funziona. Gli arbitri dovrebbero essere fermati e, se necessario, rimpiazzati. Se in altri Paesi un arbitro che sbaglia viene fermato dopo pochi errori, perché qui da noi vengono premiati con ulteriori incarichi? Questo passaparola continuo, questa mancanza di trasparenza e di responsabilità stanno danneggiando il nostro calcio.

Errori gravi vengono trattati con superficialità, come se non avessero conseguenze. Ma se una squadra perde un obiettivo, che sia la salvezza, un piazzamento in Champions League o l’Europa League, chi glielo spiega che tutto è accaduto per la leggerezza nel non intervenire e fermare questi arbitri?"


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