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Jacobelli: "Cagliari squadra tosta per tutti, ma la Juve dovrebbe ricordarsi sempre di essere la Juve"

di Redazione TuttoCagliari

Xavier Jacobelli, editorialista di Tuttosport, commenta quanto accaduto ieri alla Unipol Domus nel suo intervento su Tuttojuve.com. Le sue parole: "Il primo tempo juventino di Cagliari è stato talmente un obbrobrio che, Allegri dixit, se avesse potuto ne avrebbe sostituito dodici: gli undici in campo e lui stesso. Nella ripresa, la Juve ha cambiato faccia e, grazie alla punizione gioiello di Vlahovic e allo sfortunato autogol di Dossena, ha riagguantato il Cagliari, salvando almeno la faccia. Tant'è vero che, dopo la partita, Max ha strigliato pubblicamente  i suoi come da tempo non gli capitava. Ne aveva ben donde.

Va bene che il Cagliari alla Domus Arena ha collezionato 24 dei 32 punti attuali e, come ha confidato Ranieri, se prima di affrontare in sequenza Atalanta, Inter a San Siro e Juve gli avessero detto che avrebbe totalizzato cinque punti, avrebbe stentato a crederlo.Va bene che, da un mese e mezzo a questa parte, la rossoblù sia una squadra tosta per tutti ( 3 vittorie, 5 pareggi, 1 sola sconfitta), animata da una straordinaria volontà di salvezza. Però, la Juve è la Juve. O meglio, dovrebbe ricordarsi sempre di essere la Juve, per rispetto dei suoi tifosi, della sua storia, delle sue ambizioni.

La qualificazione alla Champions League, favorita anche dai cinque posti ora a disposizione del calcio italiano, a cinque giornate dalla fine e con 12 punti di vantaggio sulla sesta, attende solo la certificazione aritmetica. Tuttavia, guai a rigiocare il primo tempo di Cagliari martedì all'Olimpico, contro la Lazio ringalluzzita dalla vittoria di Marassi e decisa a tentare la grande rimonta.

A seguire, domenica 28 aprile ci sarà il confronto con il Milan che in questo momento non se la passa proprio bene. Ergo, qualificarsi alla finale di Coppa Italia e tentare almeno di rendere difficile la vita alla seconda in classifica sono gli obiettivi minimi per rendere dignitoso il finale di stagione. Allegri non può essere sempre e comunque il parafulmine di una squadra che ha molte cose da farsi perdonare e che l'allenatore ha il diritto di strigliare. La misura è colma".


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