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Casini: "Emendamento Mulé? Avvierebbe finalmente un percorso di riequilibrio del sistema"

di Maria Laura Scifo

Il presidente della Lega Serie A Casini ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere della Sera e ha parlato dell'emendamento al decreto sport emanato da Mulè, vicepresidente della Camera. Queste alcune delle sue parole: «Avvierebbe finalmente un percorso di riequilibrio del sistema. Sarebbe riconosciuto un giusto ruolo al settore professionistico, con benefici per tutto il movimento di base, come la valorizzazione dei giovani e la tutela dei territori. Siamo lieti dell’attenzione che hanno scelto di dare a questo tema il governo, con il ministro Abodi, e il Parlamento, in Senato con l’indagine conoscitiva che ci ha visto in audizione, e ora alla Camera con quest’emendamento di maggioranza».

L’autonomia a livello statutario e organizzativo oltre a un aumento del peso elettorale in consiglio federale sono le richieste che la Lega di A avanza da tempo. Perché l’esigenza è diventata insopprimibile?

«Lo è sempre stata, ma negli ultimi anni questo paradosso, sintetizzabile nella nota formula “no taxation without representation”, ha mostrato tutti i suoi effetti dannosi. La serie A, oltre a contribuire allo stato con 1 miliardo di euro annuo in carico fiscale, versa per legge ogni anno a tutto il movimento il 10 per cento dei propri introiti da diritti audiovisivi, ossia 130 milioni di euro, di cui 13 milioni di euro sono destinati direttamente alla Federazione. La mutualità è un bene, sia chiaro, e nessuno vuole ridurla, ma avere organi federali dove la serie A non ha alcun peso è irragionevole».


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