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Caressa durissimo verso la classe arbitrale: "Veramente pensate di prenderci per i fondelli?"

di Vittorio Arba

Non usa mezzi termini, Fabio Caressa, per attaccare la classe arbitrale dopo gli episodi dell'ultimo turno di campionato. Di seguito le parole del giornalista, pronunciate tramite il suo canale Youtube e riprese da TuttoCagliari.net: "Non voglio... dire io vi faccio solo un elenco delle cose che ci sono state dette in questo anno e mezzo, in questi due anni, poi giudicate voi. Allora, prima c'era stato detto: “Il VAR deve intervenire solo in caso di gravi errori,” e così è rimasto in Europa. Poi c'è stato detto: “No, il VAR deve intervenire ogni volta che c'è un errore, però deve essere un errore grave.” Però interviene anche quando ci sono dei casi mezzi e mezzi. Ci avevano detto: “No, ma deve essere una cosa sicura.” Intervengono anche quando non è sicura. Ci avevano detto che il movimento del braccio, anche se era staccato, doveva essere congruo in alcune occasioni. Adesso fischiano rigore anche se uno è sbilanciato dall'avversario, sta cadendo e la palla va in fallo laterale. Ci avevano detto: “Soprattutto se il pallone va verso la porta.” Adesso non conta più se va verso la porta. Ci avevano detto: “Step on foot è sempre fallo.” Ci avevano detto a chiusura VAR, mi pare qualche mese fa, ricordo, che non è importante se sia volontario o meno: “Step on foot è step on foot.” Adesso ci dicono: “No, no, è step on foot se è proprio step on foot.” Perché ragazzi, non è che nel regolamento c'è scritto step on foot. Step on foot vuol dire pestone e ci avevano detto: “Il pestone è sempre fallo.” Adesso ci dicono: “Il pestone è sempre fallo.” Ce lo dicono gli arbitri e ce lo dicono anche i commentatori degli arbitri, che non sono più commentatori ma sono giustificatori di casi. Giustificano e fanno anche loro tutti i passaggi. Le parole sono importanti. Allora, qui adesso però scopriamo che è step on foot, ma non deve essere la punta, deve essere il piede. È step on foot, ma non deve essere di un attimo, deve essere uno step on foot in più. Non importa che sia involontario, ma se sta guardando la palla ed è accidentale ma involontario... volontario... cosa vuol dire? Se non è volontario, che cos'è? È accidentale? Non si scappa. Cosa vuol dire? Quindi deve essere volontario, involontario può essere, ma non deve essere accidentale. Gli interventi non devono essere accidentali. Ma se io vado sul pallone, quello mi anticipa di un secondo, io lo sfioro... Lo sfioro. Eh, lo sfioro non è accidentale. Se io sto sulla linea di fondo... Sto parlando del rigore di ieri della Fiorentina che tutti dicono per regolamento c’è. Per regolamento c’è, ma in Europa quella roba lì è al VAR ma mai nella vita la vanno a vedere. Mai nella vita. Deve essere un calcio forte, non uno sfioramento che si vede che lo sfiora. Bene. Se io vado in fallo laterale, mi butto in scivolata, si butta in scivolata anche l'altro, la palla sta andando in braccio allo spettatore della quinta fila della tribuna, sulla linea di fondo... quello non è accidentale? No, è volontario? È involontario. Quindi, anche se è involontario, però non accidentale. Le simulazioni? Vogliamo parlare di simulazioni? C'è gente che si butta dall'inizio dell'anno per terra con le mani sulla faccia se li sfiorano sul petto. Quella non è simulazione? Quella non è ingannare l'arbitro? Quella no? Quella ammonizione no. Invece, se io sono lanciato in corsa, tutto piegato da una parte per provare a crossare, peso 20 kg meno di quello che mi sta marcando, e mi mette una mano sulla spalla e vado giù, quello non è rigore, è simulazione? Non posso essere sbilanciato dal peso? No, quella è simulazione. Simulazione poi non vuol dire accentuazione. Visto che siete tanto bravi a parlare italiano, accentuazione è una cosa. Simulazione vuol dire simulare qualcosa che non è avvenuto. Quindi abbiamo capito le cose importanti, amici: noi in queste giornate stiamo parlando delle cose importanti. È step on foot ma non è step on foot. È volontario ma non è volontario. Non è volontario ma è accidentale. È un tocco minimo, ma è un tocco. Guarda ma non guarda. Simula ma non simula. Accentua ma simula. Però, se è in un'altra parte del campo, accentua, non simula. Ma scusatemi, voglio sapere solo una cosa: voi pensate che dopo... non so. Io, lasciate perdere il lavoro che faccio. Io guardo il pallone, come tanti, magari i vostri padri, se siete giovani, da 40 anni, da 50 anni guardando il pallone. Ma voi pensate veramente di poterci prendere per i fondelli? Ma veramente lo pensate? No, non è così. Non ci prendete per i fondelli".


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