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Calamai: "Allegri e Juve che triste finale"

di Redazione TuttoCagliari

"Quello tra Allegri e la Juve è un lungo e triste addio".

Lo scrive il giornalista della Gazzetta dello Sport Luca Calamai nel suo editoriale per Tuttomercatoweb.

"Non credo che la qualificazione Champions dei bianconeri sia a rischio. Anche perchè penso che, alla fine - spiega il giornalista -, Saranno ben cinque le squadre italiane qualificate. Ma è chiaro che Max abbia perso l’ispirazione giusta. Sembra calcisticamente invecchiato. Una Juve senza Europa avrebbe dovuto tenere viva la sfida-scudetto con l’Inter fino all’ultima curva. Invece sta precipitando di gara in gara. Tra l’altro senza aver proposto niente di divertente dal punto di vista tattico. Ancora pochi mesi poi ognuno andrà per la sua strada. Giuntoli avrà finalmente il “suo” allenatore. Quanto ad Allegri fatico a vederlo subito su un’altra panchina italiana. Lo immagino più all’estero. Preparatevi a una rivoluzione profonda. Immagino una Juve senza Vlahovic e Chiesa.
La Juve piange, il Milan sorride. Il gol di Leao al Franchi è una vera opera d’arte. Pioli si ritrova la sua stella al meglio nel momento giusto. Con questo Leao il Milan ha tutte le carte in regola per vincere l’Europa League. Il grande obiettivo della stagione oltre, ovviamente, alla qualificazione per la prossima Champions. Le quotazioni di Pioli sono in crescita. Ma serve un ultimo acuto. Serve conquistare la Coppa che manca nella ricca sala trofei rossonera. A proposito della magia di Leao. Il portoghese se trova la giusta continuità può diventare una stella mondiale. Uno dei pochi che possono spaccare una partita con le sue micidiali accelerazioni.

La rete di Leao suona come l’ennesima condanna di un certo atteggiamento tattico voluto da Italiano. La Fiorentina continua a subire sempre gli stessi gol. Regalando praterie alle ripartenze degli avversari. Con Leao era un suicidio annunciato. Questa scelta tattica esagerata è costata ai viola la Conference (ricordate il gol del West Ham nel recupero?) e tanti, forse troppi punti in campionato. Italiano non sembra aver capito la lezione. Tra pochi mesi il tecnico inizierà una nuova sfida professionale. Il suo integralismo potrebbe frenarlo nel suo percorso di crescita. Facendo passare in secondo piano tutte le sue grandi qualità. Italiano se completa il suo repertorio può diventare un allenatore top in Europa.
Chiudiamo con la Lazio. La squadra biancoceleste è ripartita alla grande dopo l’uscita di scena di Sarri. A conferma che qualcosa si era rotto nel rapporto tra il gruppo e il tecnico toscano. Roma e Lazio sembrano unite dallo stesso destino. Erano entrambe prigioniere di due figure diventate di colpo ingombranti come Mou e Sarri. Chissà dove sarebbero le due squadre della Capitale se avessero avuto De Rossi e Tudor fino dall’inizio della stagione. I santoni del pallone non sempre sono la medicina giusta.


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