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Avv. De Rensis, bordate a Gravina: "Candidato da indagato? Criscito ingiustamente cacciato dalla Nazionale e poi risultato innocente. Il capo di questo calcio lo ricorda?"

di Redazione TuttoCagliari


Gabriele Gravina ha annunciato ieri la sua ricandidatura alla presidenza della Figc, in barba all'inchiesta che lo coinvolge. A tal proposito, l'attuale numero 1 del calcio italiano, si è difeso sulle colonne del Corriere della Sera: "Non ho commesso nessun reato. Sono rispettoso delle leggi e sono pronto a sottomettermi al giudizio della giustizia italiana. Però è inaudito tutto quello che mi sta accadendo. La Procura di Perugia, il Gip e il Riesame di Roma certificano che sono stato vittima di attività di dossieraggio illecita portata avanti da personaggi che hanno malanimo verso di me. Nonostante questo, si è imbastito un processo mediatico che mi lascia molto perplesso. Sono stato tentato più volte di chiudere il mio impegno in Figc e lo avevo confidato ai responsabili delle componenti che mi hanno sempre sostenuto. Però avevo un impegno morale con loro. Bisogna completare un percorso condiviso. Sono stato combattuto, non è stata una decisione facile, ma è stata responsabile". 

Dichiarazioni criticate dall'avvocato e esperto di diritto sportivo Antonio De Rensis, ospite negli studi di Sportitalia. Le sue parole sintetizzate da Tuttojuve.com: "Questa è una disamina concettualmente giusta, io sono un garantista altrimenti avrei fatto è un'altra professione. Quello che però non condivido è che alcune inchieste, per alcune persone, in Italia, devono portare alle dimissioni dopo un secondo, non un giorno, un secondo, mentre altre inchieste 'sono basate sul nulla, i pm si sbagliano, i giudici mi daranno ragione....'. A me questo va molto bene, se però lo applichiamo a tutti quanti. Io mi ricordo un calciatore ingiustamente cacciato dalla Nazionale, difensore, poi risultato innocente.... Criscito? Esatto. E allora come mai il capo di questo calcio non ricorda queste cose?  Allora deve dire, giusto per lui questo, ma deve aggiunge: finchè io sarò presidente, chiunque appartenente al mondo del calcio venga indagato, starà al suo posto, giocherà in Nazionale e andrà ai Mondiali. E allora se aggiunge questo nel discorso della rielezione, io lo applaudo. Ma questo garantismo deve valere per tutti, non solo per il presidente, anche per i magazzinieri delle società di calcio".


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