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14 aprile 2012, muore in campo il povero Piermario Morosini

di Giancarlo Cornacchia
Fonte: TMW Andrea Losapio

Come ricorda il collega Andrea Losapio sulle pagine di Tuttomercatoweb, il 14 aprile del 2012, allo stadio Adriatico, al minuto trentuno di Pescara-Livorno, succede qualcosa di impensabile e bruttissimo insieme. Pier Mario Morosini, venticinque anni, si accascia a terra. Cerca di rialzarsi, più volte, le telecamere lo inquadrano rantolante. Una scena orribile che assomiglia, molto, a quella poi vissuta da Eriksen qualche anno dopo. Disgraziatamente per Morosini, però, non c'è il defibrillatore ad aiutarlo. Quel rantolo è la spia di una cardiomiopatia aritmogena, che verrà riscontrata dopo l'autopsia. "Gli eroi sono tutti giovani e belli", canta Francesco Guccini nella sua Locomotiva. Probabilmente però Pier Mario Morosini avrebbe scelto una canzone di Ligabue per disegnare il fato avverso che gli è capitato. Nelle immagini c'è l'arrivo dei soccorsi, con l'ambulanza che deve portarlo in ospedale. Morosini si spegne alle 16.45, un'ora dopo quanto successo. La FIGC rinvia tutte le partite del campionato italiano, mentre un anno dopo gli verrà intitolata una delle gradinate dello stadio Picchi. Ritirata la maglia (anche dal Vicenza), l'Atalanta gli dedica la Curva Sud dello stadio.


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