Il punto di vista di...Vincenzo Perna

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domenica 23 novembre 2014, 22:10Altre notizie
di Giancarlo Cornacchia
I commenti post Napoli-Cagliari

"Sarà una gran bella partita", aveva annunciato Rafa Benitez, e così è stato. Napoli e Cagliari hanno dato vita ad una bellissima gara, condita da ben sei goal e rapidi capovolgimenti di fronte. Il risultato è rimasto praticamente in bilico sino al 93' ed entrambe hanno dato prova di volerla vincere. Per commentare questo spettacolo calcistico, come forse non si vedeva da tempo, abbiamo contattato il collega Vincenzo Perna, corrispondente di Napoli per l'emittente radiofonica Radio Sportiva: "Nel calcio esistono poche regole, ed il Napoli con il Cagliari ne ha violate parecchie. Il pareggio con la squadra di Zeman parte sicuramente a monte, ovvero da scelte di formazione discutibili. Il turnover 'scientifico' di Benitez vacilla in due punti fondamentali: Henrique e Inler, e non inganni il gol di quest’ultimo. Ma non per clamorosi o evidenti errori personali, ma perché quando cambi perdi alcuni equilibri fondamentali per ottenere un successo che dovrebbe essere scontato. Koulibaly, infatti, è vittima di se stesso ma soprattutto di Henrique. Troppo giovane il franco-senegalese per lasciargli la responsabilità di guidare una difesa di una squadra così importante.

E qui arriviamo al secondo punto, visto che però il ragazzo ha personalità, forse troppa, ed i complimenti arrivati in queste due settimane portano a quell’eccesso di confidenza col pallone che porta all’errore sul terzo gol. Lì un difensore con alle spalle almeno 5 anni di esperienza internazionale manda quel pallone in tribuna, mentre Kalidou è troppo giovane e la società non ha pensato di comprare un difensore di spessore per le emergenze. Infine l’ultimo punto: l’atteggiamento. Quando si gioca contro le medio-piccole questa squadra sbaglia approccio, ma talvolta non si scuote nemmeno dopo gli schiaffi. Detto questo Zeman resta uno che fa divertire, ma Benitez è sulla strada giusta per ripercorrerne il mito. Perché se lasci così tanti punti per strada, regalandoli soprattutto a squadre che non lottano per il vertice della classifica, è quasi scontato che potrai anche divertire in questa stagione, ma resterai sempre con in mano un pugno di mosche. Il Cagliari, invece, fa tutto ciò che doveva fare, tranne forse trovare il decisivo guizzo del ko. La scelta di Zeman di presentare attaccanti di grande movimento e velocità è la scelta più azzeccata, imporre ai suoi l’uno contro uno sugli esterni poco difensivi degli azzurri è la soluzione che un allenatore della sua esperienza capisce a memoria, ma è il pressing alto il vero capolavoro. Con un Napoli privo di regista, e soprattutto di difensori dai piedi buoni, ma con il pallino del gioco palla a terra, andare ad aggredire con un atteggiamento sfrontato risulta come un’apoteosi tattica. Chapeau Zdenek, perché i tuoi ragazzi hanno testa, piedi, gambe e fiato, ma la mano del maestro la si vede nei particolari che fanno la differenza".