Cagliari, chiudi la porta

Cagliari, chiudi la portaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 25 ottobre 2016, 07:00Il punto
di Pietro Piga

Non fa freddo, le temperature oscillano tra i 20° e i 26°, ma c'è bisogno di proteggersi, di chiudere la porta. Il Cagliari, seppur non sia ancora giunto il periodo della cuffia, della sciarpa e del cappotto, necessita di tappare gli spifferi, evitando raffreddori pesanti.

I rossoblu, domenica pomeriggio, sono inciampati rovinosamente contro la Fiorentina, eliminando lo “zero” dalla caselle delle sconfitte casalinghe. Il ko non può (e non deve) far gridare il mayday ma, certamente, può incominciare a far scuotere il capo a Massimo Rastelli.

L'allenatore, dopo aver sperimentato (senza successo) il 3-5-2 alla prima giornata contro il Genoa, è tornato al 4-3-1-2, ottenendo risultati positivi e importanti. L'altra faccia della medaglia, però, non è rassicurante: il Cagliari, al termine del nono turno di serie A, vanta la seconda difesa più battuta (19 reti subite), solo il Crotone, ultimo in classifica e con 20 gol incassati, ha fatto peggio. Per Sau e compagni, che sono riusciti a mantenere la porta inviolata solo contro l'Atalanta (vittoria 3-0, era il 18 settembre), due i dati da migliorare: due palloni raccolti in fondo al sacco a partita (media 2.1) e ogni quarantacinque minuti (media 45'.2”).

Le cinque sberle ricevute dalla Fiorentina, di cui quattro nel primo tempo, sono frutto dei meriti di Paulo Sousa e dei suoi ragazzi ma l'aiutino, non ce ne voglia la Viola, è arrivato anche dalla retroguardia del Cagliari. I primi due gol subiti, rispettivamente al 20' e al 26', sono in fotocopia. Partiamo dall'1-1: sulla sinistra, Tello, non ostacolato da Murru, è libero di andare al cross su quale Salamon e Pisacane si fanno infilare alle spalle da Kalinic. Ecco il 2-2: Pisacane è passivo su Kalinic, che ha lo spazio per prendere la mira e servire Bernardeschi, che sfila sul secondo palo e approfitta della disattenzione di Bruno Alves e Murru.

La dinamica della terza (30') e della quarta (39') rete, invece, è diversa dalle prime due. L'1-3: Bernardeschi, al limite dell'area di rigore, è invitato a tirare da Salamon e Pisacane che, al posto di andare incontro all'avversario e impedirne la conclusione, arretrano e lasciano lo specchio della porta scoperto. Il poker: sempre nei pressi dei sedici metri rossoblu, gli interventi di Tachtsidis e Murru sono troppo morbidi, così Bernardeschi può toccare appena la palla per Kalinic che, indisturbato, centra l'angolo alto.

Sulla manita subita, Murru commette l'errore del primo tempo: immobile sul traversone di Tello, poi Bruno Alves non svetta su Kalinic e il croato, senza alcun problema, incorna prendendo il tempo anche a Salamon e battendo Storari. Errori di attenzione e posizione già commessi in altri match. Per un'ora, è sembrato il gioco delle belle statuine. L'assenza di Ceppitelli, l'elemento complementare di Bruno Alves, è pesata. Salamon, non in forma campionato, si è reso protagonista di una prestazione al di sotto delle aspettative; mentre Capuano, entrato nella ripresa, è entrato subito in partita, segnando anche il momentaneo 2-5.

Per una squadra che vuole raggiungere la salvezza, come sottolineato da Rastelli e poi ribadito da Storari nel dopo gara di domenica, bisogna curare l'aspetto difensivo. Già domani, all'Olimpico, la retroguardia del Cagliari si troverà di fronte Immobile, vince-capocannoniere della serie A (insieme a Bacca, Callejon, Higuain e Icardi) a quota 6 reti, che sarà supportato da due schegge come Felipe Anderson e Keita.

C'è bisogno di chiudere la porta, perché il raffreddore - con questa aria quasi estiva - non se vuole prendere nessuno.